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Tecnica fotografica: il sensore (pt. 1)

Partiamo con un pò di tecnica fotografica: oggi parliamo del sensore. È sempre bene sapere come funzionano le cose, quindi un breve accenno ad uno degli elementi più importanti della fotocamera è doveroso.

 

Ebbene sì, per ora lasciamo la fotocamera nello zaino…

Se vi dicessi che il sensore non è altro che la nostra retina mi credereste? Senza dilungarci troppo, all’interno della retina sono presenti le cellule recettoriali (coni e bastoncelli). I coni sono gli addetti alla percezione del colore in ambienti luminosi. Essi sono di tre tipi a seconda della lunghezza d’onda alla quale sono sensibili: R (Red, rosso), G (Green, verde), B (blue, blu). RGB, vi ricorda qualcosa?

 

tecnica fotografica sensore

 

I bastoncelli invece percepiscono la variazione dell’intensità della luce in ambienti bui. Noi però vediamo a colori, giusto? I colori non sono altro che un mix di questi 3 colori.

Passando dall’anatomia alla nostra macchina fotografica, il sensore altro non è che un chip, un piccolo rettangolo di silicio. Ha sostituto la pellicola nelle moderne macchine fotografiche. Può essere considerato come uno strato composto da elementi fotosensibili capace di registrare la quantità di luce che l’ha colpito in ogni direzione. Quando gli elementi fotosensibili (chiamati fotodiodi) intercettano la loro frequenza d’onda generano una carica elettrica. Questa carica elettrica produce un’informazione digitale che permetterà la riproduzione della scena inquadrata. Ogni singolo fotodiodo rappresenta un pixel nella nostra immagine finale.

 

Fino a qui però siamo ancora con un immagine in scala di grigi.

E allora cos’è che crea i colori? I fotodiodi sono solamente sensibili alla luce, generano una matrice in scala di grigi. Senza un particolare filtro, non potremmo immortalare i magnifici colori di un tramonto estivo. Ci viene in salvo il filtro a mosaico denominato Color Filter Array. Il più diffuso riporta il nome del suo inventore, ossia “matrice di Bayer”.

 

tecnica fotografica sensore

 

Essa non è altro che una matrice 2X2, ovvero 4 filtri di fronte ad altrettanti fotodiodi, costituita da 2 filtri verdi, uno rosso ed uno blu. Il motivo del verde è semplice: l’occhio umano è molto più sensibile alla frequenza d’onda del verde. Ogni fotodiodo legge quindi la luminosità specifica in quel punto per un solo colore. Un algoritmo viene applicato dal processore della macchina fotografica per estrarre da ogni matrice 2X2 i valori dei colori. Questa estrazione viene chiamata “demosaicizzazione” e permette di mescolare correttamente i colori ed ottenere il colore originario di quel dato quadrante.

Semplice, no? Ma d’altronde stiamo parlando di tecnica fotografica, la seconda parte relativa al sensore sarà un pò meno tecnica promesso!

Mattia Radoni per LiveMedia24

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