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Mirco Olivastri: ci presenta il nuovo singolo “Ho visto il mare”

I testi di Mirko Olivastri sono da sempre autobiografici,non è da meno neppure il nuovo singolo "Ho visto il mare" che Mirko ci presenza in questa lunga intervista.

Mirco Olivastri, apprezzato cantautore, ci presenta oggi  il suo ultimo singolo, “Ho visto il mare”.

I testi di Mirco Olivastri sono sempre autobiografici, non può essere da meno, la sua “Ho visto il mare”, un pezzo sentito, per lui importante.

Abbiamo avuto modo di incontrare Mirco Olivastri e vi lasciamo alle sue parole, al racconto di come ha preso vita la sua “Ho visto il mare”.

Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Mirco, ti andrebbe di raccontarci di come ha preso vita il tuo nuovo singolo, “Ho visto il mare”

Grazie a voi! La mente umana è meravigliosa e complicata, sfrutta dei meccanismi che ci portano ad alternare momenti emotivamente positivi a cali vertiginosamente negativi. Di questi ultimi, ne ho tanti anche io e non mi vergogno a dirlo perché “cognizione del proprio stato” è il primo passo verso un percorso coraggioso di rinascita. Il sentirsi non all’altezza è normale e in uno di questi miei cali, ho guardato il mare e ho pensato che lui (nonostante lo veda cosi solo in mezzo al mondo) in qualche modo ce la fa sempre. Perde anche lui il controllo ma torna sempre ad uno stato di quiete. Dopo di ciò, mi sono seduto e mi sono sentito bene.

Quanto c’è di autobiografico in questo pezzo, Mirco, nelle sensazioni vissute dal protagonista?

I miei testi sono quasi sempre autobiografici.  Sono una persona complicata, talune volte, ma le mie fragilità sono comuni a tutti, quindi scrivo per metabolizzare ma con lo scopo finale di aiutare chi mi ascolta. Tutti hanno bisogno di un aiuto, prima o poi, e sono del parere che nessuno si salva da solo. Avere la presunzione di sentirsi perfetti e di non aver bisogno di nulla è un prendersi in giro da soli.

Un viaggio nella musica, quello da te affrontato, che ha avuto vita sin da bambino, grazie anche al supporto/lavoro della tua famiglia. Raccontaci qualcosa…

Ho sempre scritto testi (adoro scrivere) appuntato pensieri, sensazioni, in momenti “particolari” della mia vita e ho sempre ascoltato molto cantautorato italiano. Delle volte mi ritrovavo (succede tutt’ora) a canticchiare delle melodie, per poi rendermi conto che non appartenevano a nessun brano conosciuto.

Per questo ho cominciato ad approcciarmi alla chitarra, per trasformare quelle melodie in note. Con un percorso iniziato circa anni fa con il mio arrangiatore Emiliano Imondi abbiamo iniziato ad unire testi e melodie, con tutti gli accorgimenti del caso. Ho conosciuto la mia insegnante di canto e dizione Valeria Restaino. Ad oggi lavoro anche con Emiliano Soriente producer e co-producer di molti mie brani, e così abbiamo formato una squadra volta ad un obbiettivo comune: fare musica, migliorandosi di volta in volta, per poter emozionare Il rapporto con la mia famiglia è stato sempre un po’ “complesso”. Ho perso mia madre improvvisamente a 17 anni, lei si che aveva una gran bella voce.

Nel 2020 hanno preso forma i primi pezzi, lavori del tutto autobiografici, che ti hanno regalato la possibilità di accedere a Casa Sanremo. Che ricordo hai di tale esperienza?

Mi ricordo di esser stato il primo ad esibirmi, e gli sguardi di panico di altri partecipanti e di interesse di addetti al lavoro. Ho portato un brano importante “Fa’ qualcosa”, che appunto parla del coraggio in ogni sua forma. È stato quello il momento per essere credibile in ciò che cantavo e spero di aver aiutato psicologicamente anche i successivi partecipanti.

X-Factor cosa ti riporta alla mente?

Ho provato per anni ad essere selezionato per i casting, quest’anno ho ricevuto la chiamata, dopo un mio primo concerto importante, è molto difficile andare avanti, ma mi ha fatto capire di essere sulla strada giusta.

Quali palchi ti piacerebbe calcare, un domani, e con quali artisti avresti piacere di incrociare il tuo percorso artistico?

Non mi pongo limiti, i palchi sono il punto di contatto fra l’artista e il suo pubblico, ma io parlo e canto al mio pubblico come se fossimo davvero una comitiva attorno ad un falò in spiaggia. Mi piacerebbe collaborare con artisti del calibro di Fabrizio Moro, Noemi, Ermal meta e Fiorella Mannoia

Chi è Mirco Olivastri e quali sogni accompagnano il tuo vissuto?

Parlo molto perché penso molto, questi possono rappresentare un’arma a doppio taglio ma io sono così. Combatto veramente, fregandomene delle gelosie, invidie che incontro, delle parole e frasi non costruttive. Fortunatamente, ho la testa molto dura e questo è anche un difetto. Quando mi dicono che non posso raggiungere un obbiettivo o fare qualcosa, un attimo dopo mi metto a lavoro per dimostrare il contrario in primis a me stesso, non mi pongo limiti.

Cito una frase di Fabrizio Moro “La mia bellezza nasce dal vostro disprezzo” che ho anche impressa sulla pelle. Sono contro lo spreco del tempo, del piangersi addosso, sono portatore del “Fa’ qualcosa”, fatti notare nel mondo, fregandotene delle invidie. La maggior parte delle persone parlano perché non hanno il coraggio di fare anche solo la metà di quello che fai tu. Sono contro lo spreco del tempo anche nei rapporti sociali, quelli importanti…Purtroppo ho perso dei pilastri importanti della mia vita davanti ai miei occhi, mai rimandare a domani un abbraccio, una scusa, un bacio, o un ti voglio bene.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

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