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Robert Madison: ai giovani consiglio di studiare alla vecchia maniera

Cresciuto al cinema, grazie al padre Guy che lo portava sul set, per Robert Madison il cinema ora è parte di se.

LiveMedia24 ha il piacere di incontrare l’attore Robert Madison, figlio del grande Guy Madison. L’occasione è legata ai tanti ruoli interpretati negli ultimi tempi, come le serie “Di4ri”, “Soldato sotto la luna” e tanto altro.

L’attore Robert Madison è cresciuto nel cinema, grazie al papà che amava portarlo con sé. Ha sempre avuto le idee chiare su cosa fare nella vita.

Ha così deciso di seguire le stesse orme di suo padre, Guy, l’attore Robert Madison. Vi lasciamo ai suoi ricordi, alla sua passione per la recitazione..

Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Robert, come procede il tuo vissuto? 

Il mio vissuto procede molto bene! Ho appena finito di girare un film horror nelle filippine, per la regia di Dario Germani, prodotto da Gianni Paolucci. Un film tostissimo, interamente realizzato nella giungla, al caldo, in pieno dicembre.

Figlio dell’amatissimo Guy Madison. Che consigli ti ha dato tuo papà prima di addentrarti in tale ambito artistico? 

Mio padre nemmeno voleva facessi tale lavoro, all’inizio. Cercava di sviarmi, di portarmi a pensare ad altro. Fondamentalmente ho vissuto sempre tale ambito, sempre al suo fianco, a soli cinque anni d’età. Non posso che essergli grato per gli insegnamenti, per il tempo trascorso insieme.

Che ricordo hai dei tuoi inizi in ambito artistico? 

Ho preso parte alla scuola Mario Riva, seguendo poi svariati corsi, per poi laurearmi. Il primo vero lavoro si verificò nell’88, con “Classe di ferro”. Un’esperienza molto bella, quasi come vivere una vera e propria avventura.

Lo scorso anno ti ha visto tra i protagonisti di “Di4ri”, serie per Netflix diretta dal regista Alessandro Celli, di “Soldato sotto la luna”, realizzato da Massimo Paolucci e “Abisso nero”, del regista Ronald Russo. Che ricordo hai di queste esperienze?

Esperienze belle, intense, quelle vissute. “Di4ri” ha ottenuto un buon riscontro da parte del pubblico, così come “Soldato sotto la luna”, in cui ho avuto modo di ritrovare la collega di CentoVetrine, Daniela Fazzolari. Non posso che dire bene anche di “Abisso nero”. Un personaggio estremo, quello interpretato in questo ultimo film.

Nel tuo passato vi è la soap opera “Vivere”, Mediaset, e “CentoVetrine”. Due personaggi differenti, in tal caso, per due contenitori pomeridiani molti amati. Cosa porti con te e che rapporto hai, ancora oggi, con quelli che furono i tuoi compagni di avventura?

Ricordo sempre con piacere il successo ottenuto su entrambe i set e l’affetto dei fan, di chi mi incontrava per strada. Ricordo con simpatia anche il fatto che ci fossero persone spaventate nel vedermi, nell’incrociare il mio sguardo. Questo a causa del ruolo da cattivo interpretato sul set di “Vivere”. In “CentoVetrine”, invece, vivevo degli amori importanti, un ruolo bello, allegro. Le soap regalano tanto ma vi è una conseguenza “spiacevole” legata al riconoscere l’attore per il ruolo che si ha e non per il suo nome.

Quali consigli senti di dare ai giovani, a tutti coloro che pensano di voler intraprendere questo mestiere? 

Consiglio loro di studiare alla vecchia maniera, ossia con tutta la professionalità possibile. I giovani di oggi pensano sia facile arrivare, in tale ambiente. Non è così.

Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico? 

Qualcosa bolle in pentola ma, al momento, non posso anticiparvi altro.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

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