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Lo scheletro in fuga dall’eruzione

Ad Ercolano la ripresa degli scavi nell'antica spiaggia ha riportato alla luce uno scheletro con una sacca contenente uno scrigno di legno.

Sull’antica spiaggia di Ercolano sono in corso nuovi scavi archeologici. Riprendono quelli iniziati nel 1980 e andati avanti fino alla fine degli anni Novanta del secolo scorso. L’intervento odierno, per una superficie complessiva di 1.400 metri quadrati, consente ai visitatori di tornare a passeggiare come facevano gli antichi abitanti. Con la ripresa degli scavi negli ultimi mesi del 2021 è stato riportato alla luce lo scheletro di un uomo in fuga dall’eruzione, anche lui vittima delle ceneri del Vesuvio nel 79 d.C.

La spiaggia.

La spiaggia è geologicamente sviluppata su un bancone di tufo preistorico creato da un’eruzione del Vesuvio di 8mila anni fa. La stessa piattaforma è quella che si trova sotto le case della città di Ercolano.

Su questo bancone si possono notare una serie di tagli: si tratta dei resti del I sec. a.C. della cava per estrarre blocchi di tufo. I romani usarono i blocchi in città per costruire le abitazioni, ma anche i bordi di tutti i marciapiedi. Quindi in un certo momento, nell’antichità, questa piattaforma di tufo emerse dal mare. Questo dimostra ulteriormente come in tutta la regione vulcanica la terra si alza e si abbassa gradualmente e anche regolarmente nel corso dei millenni.

Proprio in questo luogo negli anni ’80 furono trovati molti scheletri assieme ad altri calchi nel suolo di altri uomini in fuga verso il mare, fino alla zona davanti alle terme dove è stata trovata la famosa barca di Ercolano.

Il fuggiasco.

Per quanto riguarda il nuovo scheletro, si tratta di un uomo, sui 40-45 anni, con una borsa a tracolla. Il cranio e le ossa sono fortemente annerite e con numerose fratture indotte dal calore e dai detriti che lo hanno colpito durante il trascinamento della polvere piroclastica. Nella borsa a tracolla invece gli archeologi hanno trovato una scatola con il suo contenuto in metallo, pezzi di stoffa e probabili tracce di finitura in oro.

Le altissime temperature del flusso che lo investì, provocarono l’evaporazione immediata dei tessuti e la massa di cenere, gas e detriti ha ricoperto lo scheletro. Per questo lo stato di conservazione è rimasto ottimale.

Sull’antica spiaggia gli archeologi hanno trovato anche moltissimi reperti di legno sospinti dal flusso piroclastico. Tra questi detriti vi sono grandi travi, frammenti di cornici e pannelli dei controsoffitti e alle coperture degli edifici, altri elementi forse di barche, arbusti e radici di alberi ad alto fusto.

Per esigenze conservative, il reperto sarà prelevato con il blocco di terra che lo contenete e analizzato attraverso microscavo osteologico in laboratorio.

La Serie Tv degli scavi archeologici.

A partire dal 2 febbraio 2022 è possibile guardare su Youtube la nuova serie video del Parco Archeologico di Ercolano: Magma.

Insieme al Direttore Francesco Sirano e all’archeologo  Domenico Camardo, si può entrare nel cantiere dell’antica spiaggia per scoprire il “dietro le quinte” di questo nuovo progetto.

La sistemazione complessiva dell’area si concluderà nel 2023.

A cura di Serena Maddalo per LiveMedia24.

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