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Ambulance di Michael Bay: la recensione

Con il film AMBULANCE Michael Bay rispetta ampiamente i canoni del suo cinema. Inseguimenti in auto, armi da fuoco, adrenalina. Il regista in questo film utilizza tutte le armi a sua disposizione. Ci troviamo davanti un’opera dinamica, con la macchina da presa sempre in movimento.

Il film inizia subito con un ritmo incalzante dove ci viene presentata  la soccorritrice Cam Thompson (Eiza Gonzalez) intenta a salvare una bambina, Lindsey, dopo un incidente stradale. Ambulance è una celebrazione a questi lavoratori e sarà proprio lei ad avere la conclusione narrativa più completa.

Ambulance di Michael Bay: la recensione
“AMBULANCE” Michael Bay (fonte)

 

Ma che storia ci racconta Ambulance?

William Sharp (Yahya Abdul-Mateen II) è un veterano di guerra che, per salvare la moglie malata Amy (Moses Ingram) dal cancro, si rivolge a suo fratello Danny Sharp (Jake Gyllenhaal). Quest’ultimo non ha lasciato l’attività criminale di rapinatore di banche e coinvolge William in un colpo importante, 32 milioni di dollari.

L’agente di polizia Zach (Jackson White) si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato e si ritroverà ostaggio dei due protagonisti.

La rapina in banca va a rotoli, e Ambulance da qui in poi si trasforma in un inseguimento per le strade di LA. L’agente di polizia Zach (Jackson White) si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato e si ritroverà ostaggio dei due protagonisti.

A dare un barlume di speranza a Danny e Will è proprio il poliziotto che, ferito, si trova sopra l’ambulanza con cui i rapinatori scappano. Sarà la stessa Cam a tenere in vita Zach, anche lei sull’ambulanza.

Nonostante il marchio di fabbrica del regista il film non riesce a rimanere a galla per troppo tempo.

L’inseguimento che coinvolge i protagonisti sembra durare all’infinito e i colpi di scena che permettono a Danny e Will di continuare a scappare sembrano troppo banali per un regista come Michael Bay che di questo genere ne ha fatto una carriera.

La seconda parte del film segue uno schema ben preciso: i protagonisti vengono inseguiti lasciando una scia di distruzione, la dinamica rallenta fino ad un altro angolo della città statunitense, inizia un nuovo inseguimento fatto di esplosioni e colpi di fucile.

Non sembra esserci continuità nelle azioni dei poliziotti, dilettanti nel loro lavoro. Basta veramente poco ai rapinatori per seminare momentaneamente la polizia. Bisogna spendere due parole sul il capitano Monroe (Garret Dillahunt), e l’agente dell’FBI Anson Clark (Keir O’Donnell): personaggi piatti che fanno il loro lavoro e nulla di più, abbastanza deludenti nel complesso.

Ambulance di Michael Bay: la recensione
“AMBULANCE” Michael Bay (fonte)

 

Sono i protagonisti l’elemento più interessante del film, soprattutto il personaggio di Danny. Entrambi esprimono le loro emozioni e questo ci permetti di inquadrarli in modo ben preciso. Jake Gyllenhaal riesce a portare a casa la performance con un personaggio squilibrato e manipolatore che riesce a muovere gli altri a suo volere. Non si crede poi cosi tanto cattivo ed è proprio lui la mente dell’intera operazione. Il suo unico sbaglio, forse, è stato nella scelta dei complici, compreso Will.

William è il classico veterano distrutto dal paese che ha valorosamente servito. Farebbe di tutto per salvare la moglie e il figlio, per questo accetta l’incarico. Si nota la grande differenza con il fratello, Will non ha il sangue freddo e la cattiveria per essere crudele. Il soldato che era in guerra non è riuscito a tornare in azione senza lo scudo della divisa.

Cam Thompson (Eiza Gonzalez) ha l’arco narrativo più importante di  tutto il film ed è l’unico personaggio a cui viene offerta la possibilità di un’evoluzione.

All’inizio del film troviamo un personaggio “freddo”. Concentrata sul suo lavoro non si lascia coinvolgere emotivamente: “Il giorno peggiore della loro vita è solamente il nostro martedì pomeriggio“. Questa è la frase che riassume i sentimenti della donna e che ritroviamo a fine film chiudendo così il suo arco narrativo che ottiene una sua circolarità.

Il film scorre ma dura fin troppo, gli inseguimenti sembrano non finire mai e ogni occasione sembra sprecata. Michael Bay  non si tradisce proponendo un film nelle sue corde confermando le aspettative, senza andare però oltre e offrirci qualcosa in più.

 

Silvia Maddalo per LiveMedia24

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