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La scrittrice Marianna Miniati presenta il suo “Las Sinsombrero”

Scopriamo il libro dedicato alle donne "senza cappello"

Marianna Miniati
La scrittrice Marianna Miniati, autrice di “Las Sinsombrero”

Marianna Miniati presenta “Las Sinsombrero: perché la voce delle donne della Generazione del’27 è ancora forte”. Il libro recentemente pubblicato dalla scrittrice livornese offre una panoramica su alcune figure femminili vissute nella Spagna di inizio ‘900, dando luce al lavoro di Artiste e Letterate dimenticate o sminuite dal panorama culturale che prediligeva gli Artisti uomini. La sua intervista in questo articolo…

Con il termine Generazione del ’27 si definisce un gruppo di artisti e letterati spagnoli famosi a livello mondiale operanti negli anni ’20. Tra essi troviamo personaggi come Salvador Dalí, Federico García Lorca, Luís Buñuel e Rafael Alberti.

Ovviamente facevano parte del gruppo anche molte donne che, con il loro essere Artiste, cercarono di cambiare le regole culturali e sociali della loro epoca. Di esse però non rimane traccia nei libri che raccontano quel periodo. Tutti conoscono gli artisti uomini appena citati, ma in pochi avranno sentito parlare delle donne. Quanti sanno chi sono  Concha Mendez, Maruja Mallo, Maria Teresa Leon, Carmen Conde o Maria Zambrano, solo per citarne alcune?

Marianna Miniati ha posto come obiettivo del suo libro il ridar voce a queste artiste ignorate dalla Storia, nonostante abbiano segnato in modo permanente la cultura occidentale fino ai giorni nostri. Come scrive nella quarta di copertina, quelle di “Las Sinsombrero” sono storie che da ormai un secolo ad oggi si riflettono nelle vicende del quotidiano di ogni donna, da quando essa cerca di liberare la propria voglia creativa a quando prova a reinventarsi o a promuovere la propria attività, anche in campo culturale.

Las Sinsombrero
Copertina di “Las Sinsombrero”

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Per scoprire meglio “Las Sinsombrero abbiamo intervistato l’autrice…

Marianna Miniati presenta “Las Sinsombrero: perchè la voce delle donne della Generazione del’27 è  ancora forte”.

Benvenuta Marianna, innanzitutto puoi raccontarci da dove deriva l’espressione “Las Sinsombrero” che dà il titolo al tuo lavoro?

M: L’espressione “Las Sinsombrero” deriva da un emblematico episodio vissuto da due protagonisti indiscussi dell’arte e della poesia, quali Salvador Dalí e Federico García Lorca, assieme ad altre due loro storiche compagne di studi. Un giorno, attraversando la Puerta del Sol di Madrid, il quartetto decise di togliersi il cappello, gesto per la morale di allora ritenuto sconsiderato, suscitando disprezzo e irritazione tra i passanti. La stessa Maruja Mallo (una delle donne trattate nel libro) lo testimoniò negli anni Novanta: “ci insultarono, pensando che restare senza cappello fosse una manifestazione del terzo sesso”.

Nel mondo di oggi, stanno emergendo molteplici iniziative per rivendicare  la figura femminile. Cosa pensi abbia portato a questa nuova presa di posizione? E cosa in particolare ti ha spinto a scrivere questo libro?

M: L’idea di scrivere questo libro è nata con lo scopo di far riemergere questo gruppo di donne per molti anni dimenticate. Per diffondere il loro messaggio alle attuali generazioni di donne che tutt’oggi lottano per emergere e affermarsi in ogni frangente, che sia per lavoro, per passione, o per entrambi.

Nel tuo libro hai parlato di 20 donne, il Movimento “Las Sinsombrero” era  composto solo da loro o anche altre donne ne facevano parte? Se sì, in base a cosa hai scelto le figure di cui scrivere?

M: Nel loro movimento c’erano anche diverse loro compagne, colleghe e amiche. Non erano altrettanto denominate “Las Sinsombrero”, ma hanno contribuito a nuove svolte avanguardiste. Tra queste, alcune donne legate all’ “Universo Lorca” che, oltre all’intesa artistica e intellettuale con il poeta granadino, si sono distinte nel teatro, nel giornalismo, insomma, pioniere del futuro.

Ritieni che le tue protagoniste siano state messe a tacere dai libri che nei decenni successivi  hanno trattato di Arte e di Letteratura solo per il fatto che non erano uomini, o anche per il loro stile di vita anticonformista rispetto all’idea tradizionale di donna che ha caratterizzato buona parte del’900?

M: Credo che esse siano state messe a tacere per vari decenni non tanto per il fatto che le loro opere non fossero state realizzate da uomini, quanto al dover rimanere relegate al ruolo tradizionalista di donna. Una verità purtroppo che, nonostante i numerosi progressi del ventesimo secolo, in alcuni contesti sociali e culturali del mondo attuale, ancora permane.

Come pensi che le altre donne dell’epoca vedessero queste figure femminili così in anticipo sui tempi?    A parte la visione maschilista che probabilmente permeava il pensiero collettivo, pensi che esse ne fossero attratte e che in qualche modo le appoggiassero?

M: Penso che alcune donne ammirassero in particolare qualche propria “sorella”, soprattutto nelle prime lotte femministe contro il sistema patriarcale che le opprimeva nella Spagna ante e post Guerra Civile, dittatura di Franco, ecc. Nonostante la visione maschilista resti oggigiorno un altro tema di grande attualità, alla fine diventava inevitabile che molte donne si schierassero dalla parte delle loro compagne per la parità dei diritti.

Secondo te con il tempo queste Artiste riusciranno ad avere il giusto riconoscimento nei libri di Storia, alla pari dei loro colleghi uomini?

M: Nutro un certo ottimismo, confidando che nessuno perda mai la voglia di lottare. Ne abbiamo ancora di strada da fare. Non dimentichiamoci che l’unione fa la forza.

Se le protagoniste del tuo libro vivessero al giorno d’oggi riuscirebbero ad imporsi?

M: Senz’altro ce la metterebbero tutta e non si arrenderebbero alla prima difficoltà lungo il cammino.

Qual’ è il più grande insegnamento che hai avuto da queste donne e a quale di esse ti senti più legata?

M: Inevitabile affermare che abbia attinto dal loro coraggio, nel restare coerente con me stessa e di non smettere mai di lottare per ciò in cui credo veramente. Margarita Manso, in particolare (tra l’altro una dei protagonisti della vicenda simbolica da cui ebbe origine il titolo del libro), perché la sua è stata una storia di resistenza alle aspettative della società nei suoi confronti.

Continuerai ad indagare sulle Artiste ed in generale sulle donne che sono state omesse dalla Storia?

M: Non lo escludo a priori. Con l’augurio che la storia avente protagonista qualsiasi donna che abbia fatto la differenza possa continuare a fungere da esempio a ogni generazione. Nella speranza di poter mantenere viva la memoria.

Grazie mille Marianna!

“Las Sinsombrero: perchè la voce delle donne della Generazione del’ ’27 è ancora forte” è pubblicato in Self-Publishing e disponibile in versione cartacea ed eBook:

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Note sull’Autrice:

Marianna Miniati, nasce il 7 dicembre 1987. Laureata in Informatica Umanistica presso l’Università degli Studi di Pisa è appassionata di viaggi, Storia e Letteratura.

Las Sinsombrero

 

 

 

 

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