
Firenze Rocks 2025 – Musica e politica protagoniste sul palco
Firenze Rocks 2025 ospita artisti di fama internazionale.
Firenze si trasforma nella casa degli amanti del rock grazie ad uno dei festival più attesi dagli appassionati del genere: Firenze Rocks 2025. Dal 12 al 15 giugno la città ha ospitato artisti di fama internazionale, dai Guns N’ Roses ai Green Day.
Le band che si sono susseguite sono state in grado di portare sul palco della Visarno Arena canzoni che sono state la colonna sonora di una generazione, puntando allo stesso tempo i riflettori su temi politici e sociali ben radicati nel presente. La musica si è trasformata quindi in uno strumento per unire ma anche per far riflettere e puntare gli occhi su ciò che non va nella nostra società.
La serata dei Guns N’ Roses
La prima giornata di Firenze Rocks 2025 ha visto l’esibizione della storica band dei Guns N’ Roses, i quali hanno deciso di non concedere accrediti né ai fotografi né ai giornalisti, registrando comunque 38 mila presenze a 7 anni di distanza dall’ultima performance a Firenze.
Nonostante le tensioni e le separazioni avvenute in passato, i Guns N’ Roses si sono mostrati sul palco come una band coesa e in armonia, coinvolgendo il pubblico presente con successi del passato e brani più recenti.
I Public Enemy e i Korn protagonisti della seconda serata
I Public Enemy, gruppo hip hop statunitense in attività dal 1985, ha portato alla Visarno Arena, oltre ai loro classici, temi sociali come l’antirazzismo, appelli alla pace e all’unione tra popoli, sottolineando la connessione che lega ogni essere umano all’altro.
E’ poi il turno dei Korn, band che ha contribuito a definire il genere del nu – metal nel corso degli anni ‘90. Durante il concerto, alle spalle del gruppo, uno spettacolo visual caratterizzato da immagini distorte, grafiche contorte e strade che sembrano non finire mai, forse segno della sofferenza e redenzione protagoniste delle canzoni dei Korn.
Il gran finale dei Green Day
L’ultima serata del Firenze Rocks 2025 ha visto un concerto intriso ancora una volta di temi politici. I Green Day hanno infatti modificato il testo del loro singolo American Idiot, affermando “I’m not part of the Trump propaganda”, proseguendo poi con la scaletta, fino alla comparsa della scritta “no war” alle loro spalle. Ma non finisce qui: Billie Joe esordisce infatti con un “we have to fight back the fascism!”, accolto di buon grado dal pubblico.
I Green Day segnano la chiusura del festival con la consapevolezza di essere stati in grado di unire diverse generazioni nel pubblico, da chi ha colto l’occasione per fare qualche selfie da pubblicare sui social, a coloro che sono stati accompagnati dalle loro canzoni in tutte le fasi della vita, fino ad oggi.
A cura di Giada Targa per LiveMedia24
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