Enrico Bonavera in scena con “Il vino e suo figlio”

In scena al Teatro di Villa Lazzaroni con "Il vino e suo figlio" l'attore Enrico Bonavera, questo 8 maggio.

Uno spettacolo unico in scena l’8 maggio al Teatro di Villa Lazzaroni per Enrico Bonavera con “Il vino e suo figlio”.

Enrico Bonavera è diviso tra recitazione e insegnamento, che rappresentando i due capisaldi fondamentali del suo vissuto artistico.

Vi lasciamo a questa nostra intervista, alle parole dell’attore Enrico Bonavera.

Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Enrico. Come ti prepari ad affrontare questa esperienza?

A divertirmi molto, un volumetto scritto da Mario Brelich, “Il Navigatore del Diluvio”, con il suo stile leggero, ricco di umorismo. Quando l’amico Eugenio Ripepi mi ha proposto di presentare un lavoro, ho pensato subito al testo di Brelich, riproponendolo a modo mio.

In parole povere, il cuore dello spettacolo è il racconto del Diluvio Universale e della scoperta del vino. Una scoperta fatta da Sem, primogenito di Noè, dinanzi all’assemblea della progenie. Parallelamente, un’excursus autobiografico in cui si racconta la mia iniziazione al vino, e il rapporto con mio padre, ex alpino…

Quali rituali prima di essere in teatro per un nuovo spettacolo?

Ti dirò, non ho particolari rituali che mi accompagnano prima di essere sul palcoscenico. Più che altro pratico una sequenza di esercizi Qi gong utili per migliorare la concentrazione.

Quali consapevolezze hai raggiunto con il passare degli anni e cosa manca a questo tuo percorso?

Alterno l’insegnamento in teatro alla recitazione, alla presentazione di alcuni one man show che ho da tempo in repertorio. Mi ritengo fortunato per aver avuto la possibilità di recitare in teatri importanti, in giro per il mondo. Tra questi annovero lo spettacolo “Servitore di due padroni”. Come è accaduto con il mio maestro, Ferruccio Soleri, negli ultimi anni sono identificato con il personaggio di Arlecchino. È difficile dire cosa manca… L’importante, per quanto mi riguarda, è non girarsi troppo indietro. È giusto vivere il presente, proiettandosi verso il futuro… verso ciò che ancora manca.

Quale consiglio rivolgere ai giovani, a chi pensa di intraprendere un percorso legato alla recitazione?

Consiglio loro di credere nelle proprie passioni e capacità, resistendo alle frustrazioni. Non bisogna arrendersi!

Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?

È in cantiere, anche se già ‘operativo’, “Arlecchino Svelato”, nato sul suggerimento del regista Pino di Buduo. Un’ardita scommessa: raccontare il mio viaggio verso il Piccolo Teatro di Milano. Un linguaggio, quello utilizzato, da stand up, arricchito da scene di repertorio che hanno accompagnato tutto l’itinerario. Un racconto ricco di significative coincidenze, sortilegi e premonizioni. Non ultimo, l’incontro con persone e colleghi che sono stati per me fondamentali.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

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