Alessandro Salvatori: il punto di vista dei cani sull’essere umano

L'attore Alessandro Salvatori è attualmente in scena al Teatro 7 di Roma con "Io non posso entrare"...

In scena dal 1 all’11 maggio al Teatro 7 di Roma con “Io non posso entrare”, Alessandro Salvatori ci racconta di come ha preso forma questa sua nuova esperienza.

Uno spettacolo in cui gli esseri umani affrontano vizi e debolezze tramite gli occhi degli animali, i meno abili a giudicare.

Vi lasciamo a questa nostra intervista, alle parole di Alessandro Salvatori.

Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Alessandro. Come stai?

Sto molto bene, grazie! Sono felice di essere con voi.

Parliamo subito dello spettacolo attualmente in scena al Teatro 7 di Roma, “Io non posso entrare”, quali tematiche lo guidano?

Lo spettacolo, nel 2016, è nato dall’esigenza, avuta insieme al collega Andrea Perrozzi, di raccontare vizi e virtù degli esseri umani, attraverso la prospettiva dei cani. Questo perché i cani possono avere, per prima cosa, aspettative molto più basse e, metterci nei loro peli, ci ha concesso di poter essere meno giudicanti, raccontando semplicemente i fatti. Tre cani molto diversi tra loro, così come il rapporto che hanno con i loro esseri umani. Il ‘mio’ Artù, ad esempio, è un cane domestico, mentre Randagio è da sempre libero e Lollo è un beagle che ha subito degli esperimenti invasivi. Quest’ultimo è l’anima comica dello spettacolo, interpretato da Andrea Pirolli.

Chi ha ideato il tutto?

Abbiamo affidato la scrittura a Manuela D’Angelo, bravissima autrice, mentre per la regia abbiamo pensato a Paola Tiziana Cruciani. Un’esperienza splendida, che porteremo nel cuore, anche perché vissuta a stretto contatto con dei cani presenti nel Rifugio delle Code Felici. È stato cosi che abbiamo conosciuto Lallo, Arturo, Mia, Spritz e tutti gli altri.

Quale messaggio lanciare con questo spettacolo?

Un chiaro messaggio di libertà, perché questa è sempre stata la nostra idea. Quale storia, tra le più belle, se non quella di tre cani che condividono la stessa cella in un canile? Abbiamo, così, scelto di fare una commedia brillante in cui si parla di religione, amore, amicizia, così come del rapporto fra l’uomo e l’animale. Il messaggio non poteva che essere positivo, di speranza…

Una seconda casa per te il Teatro 7…

Esattamente! Con Andrea Perrozzi, poi, artisticamente è stato amore a prima vista e lo stesso potrei dire di Michele La Ginestra, il primo a credere in noi. Una splendida realtà che siamo felici di ‘omaggiare’ con i nostri progetti, di volta in volta, motivo per cui ringraziamo chiunque ci lavori.

Cosa puoi anticiparci sui prossimi progetti?

Per la prossima stagione tornerò in teatro con “Believe It!”, ad esempio, in scena fino a qualche mese fa proprio al Teatro 7. Ci saranno anche dei progetti da portare avanti con Vanessa Gasbarri, abile regista ed un nuovo progetto con Andrea Perrozzi.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

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