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Wonka, il film con Timothée Chalamet tra canzoni e cioccolato. La recensione.

Uscito al cinema il film prequel di La Fabbrica di Cioccolato incentrato sul protagonista Willy Wonka, tra canzoni, cioccolato e tanto ottimismo. Nel cast anche il premio Oscar Olivia Colman e Hugh Grant nel ruolo dell’Umpa Lumpa.

Il nuovo film con Timothée Chalamet racconta le origini di Willy Wonka.

Arrivato nei cinema il 14 dicembre, Wonka è scritto e diretto da Paul King, sceneggiatore e regista dei film di Paddington, dittico dell’orsetto che prendeva il tè con la Regina Elisabetta.

Wonka è un origin story incentrato sulle origini del protagonista del noto romanzo di Roald Dahl (uno dei romanzo per bambini più famoso e più venduti al mondo). Il prequel di La fabbrica di cioccolato riscrive quasi da zero il personaggio e inventandosi la storia del leggendario produttore di prelibatezze a cui nessuno sa resistere.

Trama 

Il giovane Willy Wonka arriva in città dopo un lungo viaggio durante il quale ha imparato tutti i segreti e le magie per preparare la migliore cioccolata del mondo. 

Ricco di sogni vorrebbe vendere le sue prelibatezze nel cuore del capitalismo dolciario e fare fortuna, confidente che basti bontà, sua e del prodotto che offre. 

Ma da subito il cartello dei cioccolatai gli impedisce di vendere le sue prelibatezze, con la complicità del capo della polizia e di un sacerdote ghiotti e corrotti. Come se non bastasse Willy finisce schiavo di una locandiera imbrogliona.

Ma il ragazzo non si perde d’animo, e grazie al suo talento e all’aiuto di nuovi amici, una improbabile banda degli onesti formata da oppressi come lui, riuscirà a realizzare il suo sogno. 

Cast

Timothée Chalamet è affiancato da affiancato da un cast sorprendente composto, tra gli altri, da Olivia Colman, Hugh Grant e Jim Carter.

Olivia Colman, premio Oscar per La favorita, si cala con gioia nei panni della malvagia e avidissima Signora Scrubbit. Una proprietaria di una lavanderia dal sapore dickensiano. Completano la lista degli antagonisti Bleecher, lo scagnozzo innamorato di Mrs Scrubbit (Tom Davis), il bulimico capo della polizia (Keegan-Michael Key) e Padre Giulius (Rowan Atkinson, l’ex Mister Bean). 

Wonka, deciso a non deludere gli insegnamenti dell’amatissima madre pasticciera (Sally Hawkins), stringe amicizia con un gruppo di compagni di leva, tra cui il contabile Abacus Crunch (Jim Carter di Downton Abbey) e una ragazza orfana, Noodle (Calah Lane). 

La performance più inaspettata e riuscita è quella di Hugh Grant. La star britannica riesce a rendere ricco di sfumature un Umpa Lumpa, che canta e balla.

Recensione

Il primo aspetto che emerge è che Wonka elimina ogni eccentricità e stravaganza presenti nelle precedenti trasposizioni cinematografiche tratte dal romanzo originale di Roald Dahl, quello portato in scena da Gene Wilder (Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato di Mel Stuart, 1971) o del dandy eccentrico interpretato da Johnny Depp (La fabbrica di cioccolato di Tim Burton, 2005). 

Wonka è sempre stato un personaggio estremo, all’incrocio tra simpatia, disgusto e puro terrore; capace di un atto di dolcezza estrema e da una crudeltà inaudita. 

Il Wonka di Timothée Chalamet non è né il misantropo proprietario di una fabbrica di dolciumi e neppure un insolito dandy. L’eroe, questa volta, è un sognatore dal desiderio di inaugurare una cioccolateria alle Galeries Gourmet.

Il Willy Wonka di Paul King è candido e ingenuo, un orfano di madre che è intimamente convinto della bontà della gente e che è quindi soggetto a ogni sorta di angheria. 

Quello che sorprende è vedere Timothée Chalamet, icona della Gen Z che finora aveva interpretato tutti ruoli abastanza malinconici, nel ruolo di un personaggio che sorride e sprizza voglia di vivere ad ogni inquadratura.

Paul King prende deliberatamente le distanze dai precedenti film e depura il personaggio di Dahl dalle ambiguità che ne avevano garantito una certa presa anche su un pubblico più smaliziato. 

Wonka che è un film pensato come spettacolo per famiglie rispetto a quella a cui era rivolto La fabbrica di cioccolato in tutte le sue versioni. Qui il target sono i bambini scegliendo la via della spensieratezza e del puro intrattenimento. 

Nonostante Wonka sia un musical con il trionfo dei buoni sentimenti, non manca però una critica nei confronti delle basi stesse del capitalismo con una sottotrama di riscatto sociale.

Wonka è arrivato nei cinema di tutto il mondo nel periodo più adatto, le feste di Natale. E’ una fiaba che ha il sapore dei classici di Natale, con canzoni e balletti. E il risultato è una perfetta favola natalizia ricca di divertimento leggero e tanti buoni sentimenti.

Sara Esposito per LiveMedia24

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