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Martin Scorsese e le radici oscure dell’America

Il nuovo atteso film di Scorsese si profila un capolavoro da Oscar.

Killers of the Flower Moon, una storia di efferata violenza.

Killers of the Flower Moon porta alla luce un episodio sconosciuto ed increscioso della storia statunitense. Negli anni ’20, i nativi americani Osage, originari dell’Ohio e del Mississippi,  vivevano  in una riserva in  Oklahoma. La loro tranquilla esistenza venne turbata da una improvvisa quanto inaspettata ricchezza. Quei luoghi  aridi ed inospitali divennero una irresistibile tentazione per i  bianchi, perché nel 1897 si  scoprì un enorme  giacimento di petrolio. Casualmente la comunità indiana fu colpita da una serie di omicidi quanto mai sospetti. Le autorità locali ignorarono l’accaduto, tanto che il nascente FBI venne incaricato dal Governo Federale di fare luce sugli  eventi oscuri, per fare giustizia. Le pressioni della comunità indiana, barbaramente massacrata, non poterono più essere ignorate.

Il progetto del film.

Killers of the Flower Moon, racconta una pagina di storia statunitense violenta, deprecabile e dimenticata. Il regista scopre anni fa queste vicende grazie al libro di David Grann Killers of the Flower Moon: The Osage Murders and the Birth of the FBI.  Il progetto del film nasce dalla  sceneggiatura di Eric Roth, premio oscar per Forrest Gump, autore dello struggente A Stars Is Born. Tuttavia l’opera è frutto di una complessa rete di interventi e collaborazioni. Nel 2019 Martin Scorsese si reca in prima persona  nella Nazione Osage a Pawhuska in Oklahoma per incontrare il capo Geoffrey Standing Bear e capire come far partecipare al progetto coloro che potevano essere ancora testimoni dei fatti accaduti.

Nei mesi di soggiorno, condiviso anche con Di Caprio, ogni riga della sceneggiatura viene vagliata e discussa. E’ una immersione nella cultura Osage, nel modo “indiano” di concepire la vita ed il rapporto con il denaro. In questa dimensione creativa, emergono le perplessità di Leonardo Di Caprio. Per l’attore la linea narrativa della sceneggiatura è troppo poliziesca, segue solamente l’indagine dell’FBI e manca di una parte più empatica, ovvero il lirismo del “cuore”. Dalle narrazioni Osage viene alla luce la storia di Ernest e Molly, una tenera storia d’amore turbata dalla spietatezza dello zio William Hale, il patriarca bianco della comunità. Il film cambia dunque direzione e diventa un western, thriller, con i tratti emotivi di una tragedia shakesperiana, che riecheggiano Romeo e Giulietta e Riccardo III.

Gli attori protagonisti.

E’ il bravo Leonardo Di Caprio ad interpretare il giovane Ernest Burkhart, reduce della Prima Guerra Mondiale, sposato con Mollie (l’emergente Lily Gladstone), una ragazza Osage. Robert De Niro impersona lo zio e patriarca bianco William Hale spietato e sanguinario, disposto a tutto pur impadronirsi del denaro ricavato dall’oro nero. Egli manovra il nipote Ernest che, pur amando la moglie Osage Mollie,  si rende complice dei delitti commessi.

Uscita 19 ottobre.

Presentato al Festival di Cannes, fuori concorso, dove è stato a lungo applaudito, Killers of the Flower Moon è uno dei film più attesi dell’anno, destinato ad attirare numerosi spettatori. Prodotto da Apple, con un budget di oltre 200 milioni di dollari, distribuito da 01 Distribution esce in Italia il 19 ottobre. In data da destinarsi, ma lontana dall’uscita in sala, arriverà su Apple TV+.

La storia è narrata in un tempo di  ampio respiro: 3 ore e 26 minuti. Il regista Scorsese, forte della sua lunga ed illustre carriera, non teme critiche in merito. Al contrario si chiede come mai si è disposti a restare davanti alla tv per ore ed ore per una serie ed invece al cinema si guarda con sospetto un film che supera le 3 ore.

Martin Scorsese ha scelto per la sua ultima opera attori indiscussi che hanno rivelato tutta la loro forza espressiva nella resa dei complessi personaggi. Accanto a Robert De Niro che ha recitato per il noto regista italoamericano 10 volte e Leonardo di Caprio 6 volte, emerge la prova di Lily Gladstone, attrice emergente, vera e propria perla del film. Rivelazione importante che si pone come favorita  nella corsa agli Oscar . La parte del detective dell’FBI è affidata al bravo Jesse Plemonts, marito di Kirsten Dunst, già coinvolto da Scorsese nel precedente The Irishman. Da notare la scelta di Brendan Fraser, premio Oscar migliore attore protagonista  con il film The Wale, nel ruolo dell’avvocato del malvagio William Hale.

Killers of the Flower Moon con un cast stellare, rende giustizia ad una comunità dimenticata dalla storia statunitense e forse rimarrà nella storia del cinema come l’ennesima pietra miliare di Martin  Scorsese da cui non si può prescindere.

A cura di Emma Borella per LiveMedia24

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