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Dedicato a Serena Autieri

Serena Autieri, diplomata disegnatrice e stilista di moda, se non avesse sfondato come attrice, avrebbe potuto fare la disegnatrice di scarpe per la fabbrica del cognato. Il concorso Miss Teenager vinto a quindici anni e un destino segnato dal talento.

Teatro, cinema, televisione, canto, ballo. Serena Autieri è una vera e propria forza della natura, inarrestabile nella sua carica di energia che travolge il pubblico che la guarda e lo rapisce. Questo racconto è dedicato a lei.

Serena Autieri, straordinaria interprete dell’intrigante personaggio di Rosetta, è al teatro Augusteo di Napoli, piazzetta Duca D’Aosta 263, dal 3 fino al 10 aprile 2022, con esclusione di venerdì 8. Insieme a Michele La Ginestra sono protagonisti in scena con la maschera amara e dissacrante di “Rugantino”. Lo spettacolo, prodotto da Il Sistina, con la supervisione di Massimo Romeo Piparo, fonde mirabilmente tradizione e modernità e viene presentato nella versione storica originale di Garinei & Giovannini, scritta con P. Festa Campanile e M. Franciosa, collaborazione artistica di Gigi Magni. Con le splendide musiche del M° Armando Trovajoli, le preziose scene e i bellissimi costumi originali firmati da Giulio Coltellacci: un ritorno imperdibile alle radici e un’occasione per riscoprire un classico del teatro musicale italiano. Ticket al botteghino del teatro, nelle rivendite autorizzate o su teatroaugusteo.it (platea € 50,00 / galleria € 40,00). Info allo 081414243.

Proviene “da una città, Napoli, che fruga e perquisisce con gli occhi”.

«Napoli è una scuola di vita, me ne sono resa conto crescendo. È una città complessa, piena di contraddizioni e di umanità. Ti fa conoscere tutte le sfumature, le emozioni, il lato bello e quello meno bello della gente, così da prepararti alla vita che ti aspetta.»

Un’infanzia trascorsa nella collina sotto al Vomero assieme alla sua famiglia.

«Sono la seconda di tre fratelli: mia sorella Liana è più grande di tre anni, mio fratello Carmine più piccolo di sei. Vivevamo all’interno di un condominio nella zona commerciale, in un quartiere molto movimentato. Sono sempre stata una bambina curiosa che amava mettere il naso fuori casa.»

Oggi quella bambina è una mamma in continua evoluzione, che cambia a seconda dell’età e delle trasformazioni della figlia.

«Mia figlia è una ragazza, come tutti quelli della sua età, molto vicina al mondo del web. Allora cerco di connettermi con lei, di essere presente, avere il radar a 360°. Sono una mamma spero autorevole, disponibile al confronto e che si mette molto in discussione.»

L’augurio è che Giulia Tosca diventi una donna indipendente.

«Libera di testa, di fare le sue scelte, anche di sbagliare, ma consapevolmente. Spero diventi una ragazza e poi una donna capace di perseguire i propri obiettivi con tenacia, impegno, passione e con l’ambizione di alzare ogni volta l’asticella un po’ più in alto.»

La musica è il filo conduttore della vita di Serena Autieri, è partita da lì. Il talento e lo studio hanno fatto il resto.

«Napoli ha sempre avuto tante contaminazioni musicali e, sin da piccola, inevitabilmente, ascoltavo un po’ di tutto: dal pop al rock, alla canzone napoletana, passando per la musica inglese, francese, brasiliana, spagnola, portoghese… Avere tutti quegli stimoli, non solo musicali ma anche culturali, mi ha aiutato nella vita facendomi diventare la persona che sono oggi: una donna che, per riuscire nella propria professione, crede che, oltre al talento, siano indispensabili la serietà nello studio, il rigore nella preparazione e il sorriso sulle labbra.»

Madrina del reparto di neonatologia del Secondo Policlinico di Napoli, è una donna e artista attenta all’attualità.

«L’urgenza credo sia la salvaguardia dell’ambiente, un tema del quale occuparci molto seriamente, rendendo consapevoli anche i nostri figli, le nuove generazioni. Probabilmente, se avessi in dono un superpotere, lo userei per fermare questa spaventosa distruzione ambientale a cui stiamo assistendo.»

Papà Ferdinando, un supereroe.

«Mio padre è il mio supereroe. Ho imparato da grande a conoscerlo, apprezzarlo, amarlo. Da piccoli diamo tante cose per scontate, non approfondiamo e tutto ci passa davanti abbastanza velocemente; invece, quando si comincia a crescere, impariamo a dare il giusto peso alle cose, a valorizzare i sacrifici, ad apprezzare le qualità di chi ci sta accanto. Lui possiede la qualità più rara che esista, la generosità d’animo: quella certezza di sapere che, per noi figli, ci sarà sempre, così come c’è sempre stato. Inoltre ha dalla sua la simpatia, quella vera, schietta, spontanea. È un uomo di grande ironia, dalla battuta sempre pronta, capace di sdrammatizzare all’occorrenza, con quel modo sornione di dire le cose.»

I modelli, i riferimenti sono tutto nella vita di ogni individuo, specie in campo professionale.

«Una mia grande maestra è stata Raffaella Carrà, un riferimento, non solo artistico ma anche umano. La seguivo fin da piccola, mi teneva incollata alla tivù. Grazie a lei sono cresciuta con una televisione di qualità, garbata, elegante, pur lanciando messaggi importanti. Dai balletti alle canzoni, ai racconti, Raffaella ha sempre fatto una televisione che ricercava la perfezione, con un grande rispetto per il pubblico. Sono figlia di quella generazione alla quale il varietà riempiva gli occhi e il cuore, ci prendeva per mano e ci portava in un mondo di sogno, meraviglioso. Per quanto riguarda il cinema, invece, Liza Minnelli e Barbra Streisand, sono due modelli di donne complete, che sapevano e sanno fare tutto alla perfezione. E ancora la fortuna di aver lavorato insieme a grandi maestri del teatro come Garinei, Trovajoli, Albertazzi.»

Che sia nella sala di un teatro, di un cinema o davanti allo schermo del televisore, il pubblico viene letteralmente rapito dalle sue capacità, simpatia e un’innegabile bellezza.

«Non mi sono mai vista bella, credo invece nell’armonia di una persona. Vivere in armonia con il proprio corpo, con il proprio stato d’animo, con le proprie imperfezioni, senza aver paura di tirare fuori quello che non va… credo sia un mix di elementi che ci rende unici e che dà luce a una persona. Una luce negli occhi, che scorgo sul mio viso e che spero di mantenere per sempre.»

Una luce che arriva agli altri più potente della bellezza, inspiegabile come il dono della fede.

«Con la fede ho un rapporto molto forte, che ho coltivato nel tempo e ricerco continuamente. In famiglia siamo seguiti da un padre spirituale, don Guido Colombo, un punto di riferimento importante nelle nostre vite. È un amico, una persona molto intelligente, aperta, con la quale poter parlare di tutto senza riserve.»

Romantica con i piedi per terra, non ha mai smesso di credere nell’amore.

«Di certo non nel principe azzurro sul cavallo bianco, quanto piuttosto nell’uomo della vita, la mia metà, l’unico che mi completi. Una persona come mio marito Enrico, qualcuno con cui condividere la famiglia, il lavoro, le passioni. Un uomo con cui potermi confrontare, avere interessi in comune, continuare a crescere insieme. Amandoci ogni giorno all’insegna della fiducia e del rispetto reciproci.»

L’intelligenza, il discernimento, il coraggio. Le caratteristiche di una persona solida che non si è fatta mai abbagliare dai lustrini e dalle paillettes.

«Se dovessi leggere la storia di quella ragazzina che a quindici anni vinceva il concorso Miss Teenager inseguendo i propri sogni, ci vedrei qualcuno che non ha mai voluto bruciare le tappe, quanto piuttosto mirava al raggiungimento dei propri obiettivi passo dopo passo, senza accanimento ma con tanto studio e dedizione. Scorgerei le caratteristiche di una persona solida, e quella stessa solidità cerco oggi di trasmetterla a mia figlia.»

La cura del tempo, dove ciò che conta è tenere sempre a mente chi siamo.

«I primi passi che ho mosso e la strada percorsa, perché ogni momento della vita è stata una scelta consapevole, desiderata, agognata. In una carriera di ormai venticinque anni, il complimento più bello che mi possano fare è: “sei rimasta la stessa di quando ti ho conosciuto.”»

Gino Morabito per LiveMedia24

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