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Formula 1, analisi dei test in Bahrain

Quest’anno la  formula 1 è andata al risparmio e ha garantito solamente tre giorni di test in preparazione alla stagione 2021. Tre giorni che sono di fatto volati e tutte e 10 le squadre si sono impegnate a raccogliere più dati possibili in queste 24 ore di prove. C’è chi è tornato a casa (si fa per dire, visto che i team rimarranno li in Bahrain) con un numero di giri impressionante senza riscontrare problemi di affidabilità, per altri invece è stata una corsa contro il tempo per risolvere i problemi di gioventù della monoposto per rispedirla in pista alla ricerca della prestazione. In attesa di scoprire quali saranno le gerarchie in pista quando si spegneranno i semafori fra due settimane, analizziamo i test appena conclusi.

1. Red Bull potrebbe essere una vera minaccia per Mercedes.

Potrebbe essere l’anno buono per Verstappen e per la Red Bull per spezzare il dominio Mercedes che dura ormai dal 2014. Di solito negli anni passati, durante i test di pre-campionato, la Red Bull si trovava di fronte ad una vettura difficile da guidare e i piloti spesso commettevano degli errori. Ma non quest’anno, dove la RB16B si è dimostrata molto ben bilanciata e veloce in tutte le condizioni. Sia Verstappen che Perez hanno completato il lavoro in Bahrain senza problemi e la sensazione di casa Red Bull è quella di avere per le mani un pacchetto tecnico che possa metterli nelle condizioni di lottare contro la Mercedes. Il tutto condito da una power unit Honda in ottima forma che promette un buon passo in termini di prestazioni.

2. Hamilton e Mercedes non sono ancora a proprio agio.

Ci si aspettava una Mercedes dominatrice già nei test e invece il team di Brakley è apparso in difficoltà fin dal primo giorno, anche se ci sono stati timidi segnali di ripresa nell’ultima giornata di test. La Mercedes W12 non sembra neanche una evoluzione della monoposto della passata stagione, risultando molto nervosa e instabile, tanto da indurre al testacoda anche Lewis Hamilton. Oltre alla guidabilità, la monoposto manca anche di prestazioni e nemmeno con le gomme morbide il campione del mondo è riuscito a trovare un ritmo soddisfacente. Dati alla mano, la Mercedes si ritrova a guardare gli scarichi della Red Bull risultando mezzo secondo più lenta. La Mercedes paga soprattutto sul giro secco, quando il serbatoio di benzina è quasi vuoto, ed è li che il team concentrerà il lavoro da svolgersi.

Bottas aveva dichiarato di sentirsi fiducioso e a suo agio con la nuova vettura, dopo aver completato molte simulazioni di qualifica e gara. Se questi dati dovessero essere confermati, la Mercedes rischia di iniziare la stagione 2021 non più come vettura di riferimento. Ma attenzione, perché anche negli anni scorsi la Mercedes sembrava in difficoltà nei test salvo poi arrivare alla prima gara e salutare tutti già dalla prima curva…

test formula 1

3. Vettel è ancora ottimista nonostante un test complicato per Aston Martin

Il test di Vettel sulla Aston Martin non ha durato molto e il tedesco è stato attardato ai box per una perdita di pressione al turbo della sua monoposto e questo gli ha impedito di girare con gomma morbida. Nonostante questo, il tedesco non si scoraggia e chiude i test stagionali con 117 giri all’attivo, uno in più di Hamilton ma la metà di Pierre Gasly.

Vettel dice che gli sarebbe piaciuto fare più giri ma la sensazione iniziale con la nuova vettura è abbastanza buona e vede molto potenziale in essa.

4. Timida ripresa della Ferrari

C’è stata una buona notizia per i tifosi della Ferrari quando il Team Principal Mattia Binotto ha detto che la velocità sul dritto della SF21 non è più uno svantaggio. I dati in pista sembrano in linea con quelli del banco prova di Maranello e confermano il progresso fatto con la power unit durante l’inverno. Questo è un piccolo sollievo per la Ferrari visto che la stagione scorsa ha visto i motori del Cavallino Rampante arrancare in termini di potenza. E mentre Carlos Sainz trascorreva un po’ di tempo in garage con un problema idraulico domenica, lo spagnolo è comunque tornato a fare alcune simulazioni di qualifica, che lo hanno portato fino al terzo posto in classifica, a 0,651 dal tempo di riferimento sul pneumatico composto C4 Pirelli (il secondo più morbido della gamma).

E tra lui e il compagno di squadra Charles Leclerc, hanno gestito più di 2.100 km di prove, che includevano simulazioni di gara dove il passo era abbastanza buono. Ora hanno due settimane per analizzare tutti i dati a disposizione per arrivare più preparati alla prima della stagione.

5. Tantissimi giri per tutti

Chiunque pensi che Kimi Raikkonen stia perdendo il suo amore per la Formula 1 si è sbagliato: domenica il veterano finlandese di 41 anni ha fatto 166 giri sul circuito internazionale del Bahrain, pari a tre distanze complete del Gran Premio del Bahrain, mettendo l’Alfa Romeo al secondo posto nelle classifiche dei chilometri percorsi in questi tre giorni, ad un giro in meno dall’AlphaTauri. Ma in questi test si sono dati un po’ tutti da fare, nonostante alcuni problemi di gioventù delle monoposto. Ma tutte le squadre hanno superato i 100 giri completati, il che è un dato molto incoraggiante dal punto di vista dell’affidabilità.

Team Giri
AlfaTauri 167
Alfa Romeo 166
Ferrari 159
Williams 158
Haas 145
Mercedes 140
Alpino 139
Aston Martin 136
Mclaren 132
Red Bull 113
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