
L’arte della gioia, la recensione
La recensione de L'arte della gioia, la mini serie Sky Original in sei episodi diretta da Valeria Golino e prodotta da Sky Studios.
La recensione de L’arte della gioia.
L’arte della gioia è l’acclamata serie Sky Original in sei episodi diretta da Valeria Golino e prodotta da Sky Studios e da Viola Prestieri per HT Film.
La serie è stata presentata in anteprima mondiale al Festival di Cannes nel maggio 2024 e successivamente distribuita nelle sale italiane in due parti, il 30 maggio e il 13 giugno dello stesso anno. È disponibile in streaming su Sky e NOW dal 28 febbraio 2025.
La serie si ispira liberamente al romanzo omonimo di Goliarda Sapienza, un testo considerato un vero e proprio manifesto di libertà e anticonformismo, scritto negli anni Settanta e pubblicato postumo nel 1998 che ci invita a riflettere su temi come libertà, desiderio e autodeterminazione.
Ambientata in Sicilia all’inizio del ‘900, la storia segue Modesta, una ragazza orfana di umili origini, che viene accolta in un convento. Nonostante le difficoltà iniziali, Modesta cresce determinata a conquistare la propria felicità, sfidando le convenzioni sociali e morali del suo tempo. La serie esplora il suo percorso di emancipazione e autodeterminazione, affrontando temi di libertà, amore e lotta contro le ingiustizie.
I primi due episodi sono ambientati nel convento dove Modesta è ospitata dopo la morte della propria famiglia. Dopo un passato violento, nel convento Modesta incontra Madre Leonora (Jasmine Trinca) da cui viene difesa e accettata e con cui inizia a confidarsi, fino a scambi affettuosi che quest’ultima rifiuta.
Gli episodi si aprono con Modesta che, appena uscita dal convento, si trova immersa in un mondo di ricchezze e lusso nella villa della Principessa Gaia Brandiforti, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi. La giovane, che ha sempre vissuto ai margini della società, si adatta con sorprendente naturalezza a questa nuova realtà, ma ben presto si rende conto che non può più tornare indietro. La sua voglia di libertà e di vivere secondo i propri desideri la porta a lottare con tutte le sue forze per ottenere ciò che vuole, anche se dovrà scendere a compromessi e affrontare numerose sfide. La serie, con la sua narrazione ricca di colpi di scena, segna un percorso di crescita e di autodeterminazione, in cui Modesta si dimostra un’anti-eroina complessa, ambigua e profondamente umana.
Il cast è uno dei punti di forza di questa produzione. Tecla Insolia, giovane attrice di grande talento, dà vita a Modesta con una maturità e una profondità che lasciano senza parole. La sua interpretazione, che alterna momenti di candore e di ferocia, rende il personaggio incredibilmente realistico e coinvolgente. Accanto a lei, Valeria Bruni Tedeschi brilla nel ruolo della principessa Gaia Brandiforti, portando sullo schermo tutta la complessità di un personaggio che incarna il declino di un’epoca e le contraddizioni di una nobiltà decadente. Jasmine Trinca interpreta invece Leonora, la madre superiora del convento, un personaggio che rappresenta sia il potere della religione sia le ambiguità morali che la accompagnano. La serie vede anche la partecipazione di Giuseppe Spata e Giovanni Bagnasco, che interpretano rispettivamente Rocco, l’autista, e Ippolito, il figlio disabile di Gaia.
Valeria Golino, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a un team di sceneggiatori di talento, ha scelto di portare sullo schermo una storia che parla di autodeterminazione, sessualità, femminismo e empowerment. La sua regia si distingue per un’attenzione ai dettagli, un uso sapiente della fotografia e un ritmo che tiene lo spettatore incollato allo schermo. La stessa Golino interpreterà la scrittrice Goliarda Sapienza in “Fuori”, biopic dedicato all’autrice diretto da Mario Martone che a breve sarà presentato al Festival di Cannes 2025.
L’Arte della Gioia è un racconto audace e provocatorio che mette in discussione stereotipi e ruoli di genere.
La sua narrazione, che attraversa il Novecento e si collega alle sfide di oggi, porta in scena una protagonista complessa e umana e invita a riflettere su quanto ancora ci sia da fare per l’emancipazione femminile.
Questa produzione rappresenta un vero e proprio esempio di come il cinema e la serialità possano ancora sorprendere, affrontando temi forti come libertà, desiderio, autodeterminazione e femminismo, con un coraggio e una profondità che raramente si trovano nel panorama televisivo italiano.
La miniserie di 6 episodi ha ricevuto ben 14 candidature ai David di Donatello 2025, risultando uno dei titoli più nominati in vista della prossima edizione dei prestigiosi premi che verranno consegnati il prossimo 7 maggio.
L’Arte della gioia, pur essendo una serie, si trova candidata nelle stesse categorie di film come Parthenope e Berlinguer – La grande ambizione perchè prima di approdare su Sky e in streaming su NOW lo scorso 28 febbraio, la serie è uscita al cinema con Vision Distribution in due parti la scorsa estate (precisamente il 30 maggio e 13 giugno). Il passaggio prioritario al cinema, dunque, è il requisito che serve per concorrere ai David di Donatello.
La serie figura in tutte le categorie principali nonché in quelle tecniche. Rientra nella cinquina dei migliori film dell’anno, in quella per la Miglior regia (a Valeria Golino), per la miglior sceneggiatura non originale (a Valeria Golino, Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella, Stefano Sardo) e vede nominato tutto il suo cast principale: Tecla Insolia fra le migliori attrici protagoniste dell’anno, Valeria Bruni Tedeschi e Jasmine Trinca portano a casa la nomination come Miglior Attrice non protagonista, mentre Guido Caprino quella per Miglior attore non protagonista.
L’Arte della gioia vede nominato anche quasi l’intero suo comparto tecnico, portando a casa nomination per il miglior Casting (ad Anna Maria Sambuco e Francesco Vedovati), Fotografia (Fabio Cianchetti), Scenografia (Luca Merlini per la scenografia, Giulietta Rimoldi per l’arredamento), Costumi (Maria Rita Barbera), Trucco (a Maurizio Fazzini), Montaggio (Giogiò Franchini) ed effetti visivi (al supervisore Francesco Niolu e al producer Rodolfo Migliari).
Sara Esposito per LiveMedia24
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