Chiara Rapaccini ci presenta il suo libro “Mio amato Belzebù”

"Travolta" giovanissima dall'amore per il grande Mario Monicelli e dalla conseguente ribalta, Chiara Rapaccini ci parla del suo libro "Mio amato Belzebù" libro che raccoglie tutte le sensazioni vissute nel corso degli anni passati a fianco del grande Mario.

LiveMedia24 ha il piacere di incontrare una donna di cultura, Chiara Rapaccini, che ci presenta il suo nuovo libro, “Mio amato Belzebù”.

Una donna libera, prima di tutto, Chiara Rapaccini, una scrittrice innovativa, una donna che ha sempre saputo cosa desiderava dalla vita.

C’è tanto della Chiara Rapaccini, della sua epoca, nel suo libro  “Mio amato Belzebù”, così come vi è tanto dell’uomo a cui è stata di fianco, Mario Monicelli.

La ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Chiara, parliamo del libro “Mio amato Belzebù”, cosa può dirci a riguardo?

Ho avvertito, anni dopo la scomparsa di Mario Monicelli, l’esigenza di scrivere un libro, di raccogliere tutte le sensazioni vissute negli anni. Avevo soltanto vent’anni quando mi ritrovai, in una maniera del tutto rocambolesca, nel mondo ‘dei grandi’, dopo aver lasciato la mia amata Firenze. Era un mondo a cui tenevo molto ma che, al contempo, mi faceva sentire ‘schiacciata’ da tutti loro.

Che ricordo ha di quel mondo ‘dei grandi’, così definito, a cui entrò a far parte, appunto, da giovanissima? 

Il libro stesso è il ricordo, con le sue 320 pagine, di ciò che è stato. Ricordo, per lo più, l’incontro con Mario Monicelli avvenuto durante una manifestazione femminista. Mario si avvicinò con il suo fare provocatorio, nonostante ci fossimo già conosciuti durante le riprese di “Amici miei”. Nel libro parlo anche di persone come De Bernardi, Scarpelli, Benvenuti, a cui tenevo molto, così come parlo di Moravia e Laura Betti. Questi ultimi, mi spaventavano ma, al contempo, mi affascinava la loro personalità.

Che donna è, oggi, Chiara Rapaccini?

Sono una donna forte, dal vissuto contraddittorio, ma sono ancora in piedi, seppure oggi sia più vecchia ‘dei grandi’ quando ebbi modo di incontrarli. Sono orgogliosa del fatto di essere rimasta me stessa, nel tempo, senza subire cambiamento alcuno. Felice, per di più, orgogliosa, di poter parlare di un mondo che non esiste più, essendone l’ultima superstite.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

 

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