La Maddalena penitente di Rues ispirata al dipinto di Tiziano

E' stata tirata fuori dopo anni dal buio dei depositi la scultura di Tommaso Rues.

La «Maddalena penitente» di Rues è ispirata da un dipinto del maestro veneto Tiziano Vecellio, conservato a Palazzo Pitti.

A fine gennaio ha riaperto l’Accademia Carrara di Bergamo, rinnovata e riallestita. E’ stata tirata fuori dopo anni dal buio dei depositi la scultura di Tommaso Rues (1636-1703).

L’opera. 

Esposta nella Sala 13, accanto ai rilievi Zeri di Giovanni Bonazza. Raffigura Maria Maddalena penitente: ha gli occhi rivolti al cielo, le guance sono solcate di lacrime e i suoi capelli lunghi, insieme alle mani incrociate sul petto, coprono le nudità.

Il maestro Tommaso Rues era un tedesco di nascita, approdato a Venezia sulla metà del Seicento, quando la pratica della scultura prese nuovamente vigore, conquistando infine un’indiscussa centralità nel panorama artistico della Serenissima, quindi dell’Europa.

Avrebbe iniziato la sua attività a Venezia come intagliatore con Giovanni Hach, nella cui bottega trascorse otto anni dal 1650 circa. La sua bottega era nella contrada di San Giovanni Grisostomo.

L’opera  esprime la fortuna di alcune invenzioni tizianesche, in questo caso specifico la «Maddalena penitente» conservata a Palazzo Pitti. Una moltitudine di ipotesi si potrebbe evocare per motivare la scelta della tela di Tiziano quale «archetipo» iconografico da tradurre in marmo. Tra le prime, se non la prima, è la sua indubbia fama.

fonte: Ilgiornaledellarte.

A cura di Serena Maddalo per LiveMedia24.

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