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Il Getty Museum restituisce all’Italia “Orfeo e le Sirene”

Il J. Paul Getty Museum restituisce all’Italia alcuni oggetti della sua collezione, dopo che in base a recenti ricerche si è verificato che erano stati rubati o estratti illegalmente in seguito a scavi.

Il J. Paul Getty Museum restituisce all’Italia alcuni oggetti della sua collezione, nello specifico un gruppo di figure in terracotta a grandezza naturale noto come «Orfeo e le Sirene», un’opera che risale al 350-300 a.C. ca. Il museo ha rimosso le sculture dalle sale espositive e le sta preparando per il trasporto a Roma in settembre. Dopo recenti ricerche gli studiosi hanno verificato che erano stati rubati o estratti illegalmente in seguito a scavi.

«Grazie alle informazioni fornite da Matthew Bogdanos e dall’Unità per il Traffico di Antichità dell’Ufficio del Procuratore Distrettuale di Manhattan, che indicavano lo scavo illegale di Orfeo e le Sirene, abbiamo stabilito che questi oggetti dovevano essere restituiti», ha dichiarato Timothy Potts, direttore del Getty Museum, in un comunicato.

«Orfeo e le sirene», che raffigura un uomo seduto affiancato da due sirene, fu acquistato da J. Paul Getty nel 1976, dalla Bank Leu, una banca privata svizzera ormai defunta. Secondo il «Los Angeles Times», l’opera è tra le antichità più conosciute dell’istituzione ed è stata esposta a Villa Getty fin dalla sua acquisizie.

Il viaggio delle sculture.

In un’annotazione dell’agenda di Getty si legge che il miliardario e industriale aveva acquistato il gruppo scultoreo per 550mila dollari su raccomandazione di Jiří Frel, l’archeologo che fu curatore del dipartimento di antichità dell’istituzione californiana tra il 1973 e il 1986.

Frel si dimise nel 1986 dopo che fu rivelato che aveva messo in piedi uno schema di manipolazione fiscale per espandere la collezione.

Il museo sta inoltre collaborando con il Ministero della Cultura italiano per organizzare la restituzione di altri quattro oggetti. Si tratta di tre opere acquistate da J. Paul Getty negli anni Settanta. La prima è una testa colossale di divinità in marmo del II secolo a.C.. Poi uno stampo in pietra del II secolo a.C. per la fusione di pendenti. Un dipinto a olio del 1881 di Camillo Miola intitolato «L’oracolo». Il quarto, un thymiaterion (bruciaincenso) etrusco in bronzo del IV secolo a.C., fu acquistato nel 1996.

Entusiasta il ministro Franceschini: «Grazie alla collaborazione tra il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale e le autorità statunitensi, il magnifico gruppo scultoreo ‘Orfeo e le sirene’ attualmente al Getty Museum di Los Angeles rientrerà in Italia, da dove era stato illegalmente esportato in seguito al suo ritrovamento nel corso di uno scavo clandestino nell’area tarantina – subito commentato il Ministro – Nelle prossime settimane l’opera rientrerà e verrà inizialmente esposta al Museo dell’arte salvata per poi essere presto restituita al suo territorio di origine, come è ormai consuetudine. Ringrazio le donne e gli uomini del CCTPC e del nostro corpo diplomatico per l’impegno, la professionalità e la determinazione con cui hanno conseguito questo straordinario risultato, che riporta in Italia un’opera di eccezionale valore».

Fonte: GiornaledellArte.

A cura di Serena Maddalo per LiveMedia24.

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