L’inverno demografico riduce la forza lavoro



ROMA (ITALPRESS) – Il progressivo invecchiamento della popolazione rappresenta una delle trasformazioni demografiche più significative in atto in Italia e molti altri Paesi sviluppati. Questo processo comporta, oltre all’aumento dell’età media, un cambiamento profondo nella composizione della società, con rilevanti effetti sul mercato del lavoro. Lo sottolinea l’Istat nell’ultimo focus sulla demografia del Paese.
La diminuzione della popolazione tra i 15 e i 64 anni – considerata la fascia “attiva” della popolazione – comporta un potenziale calo dell’offerta di forza lavoro. Inoltre, l’allungamento della vita media fa sì che sempre più persone restino attive oltre i 65 anni, grazie all’innalzamento graduale dell’età pensionabile, ma anche per scelta o necessità economica.
L’invecchiamento della popolazione si intreccia inoltre con altri fattori sociodemografici: il progressivo calo delle nascite riduce l’ammontare di popolazione che può entrare nel mercato del lavoro una volta superata la fase della formazione; l’aumento del livello di istruzione tra i giovani, a sua volta, ritarda l’ingresso nel mondo dell’occupazione, contribuendo ulteriormente al restringimento della “fascia centrale” della forza lavoro, quella su cui si regge il sistema economico e produttivo di un paese.
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