TORINO (ITALPRESS) – “Se vogliamo che l’avvocato sia un interprete vivo della cultura del suo tempo, fortemente radicato nella nostra cultura giuridica, ma anche con la testa verso il futuro per l’affermazione dei nuovi diritti, era indifferibile una riforma dell’ordinamento della professione forense, di cui abbiamo raccolto la delega, per rafforzare l’indipendenza e la libertà dell’avvocato, rafforzare il segreto professionale, aggiornare la disciplina dei compensi per garantire l’equo compenso a tutti gli effetti. Nell’esercizio della professione possiamo avere una dimensione anche industriale, ma il sapere artigianale dell’avvocato è garantito dall’equo compenso, perchè mai saremo dipendenti di grandi organizzazioni industriali”. Così Andrea Delmastro, sottosegretario di Stato per la Giustizia, intervenuto oggi all’apertura del Congresso Nazionale Forense a Torino.
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