Una sera d’estate, un’orchestra d’eccellenza, una voce che non ha mai smesso di lottare. Al Mirano Summer Festival, Fiorella Mannoia ha portato in scena “Fiorella Sinfonica – Live con Orchestra”, uno spettacolo che ha superato i confini del concerto tradizionale per diventare un manifesto artistico, umano e sociale.
L’atmosfera si è fatta subito solenne con l’ingresso dell’Orchestra Saverio Mercadante di Altamura, diretta con eleganza e vigore da Rocco Debernardis. Un ensemble straordinario, che ha arricchito ogni brano con arrangiamenti sinfonici di rara raffinatezza, esaltando la voce calda e graffiante di Fiorella.
Già dai primi istanti, con l’orchestra che accordava gli strumenti e il direttore che saliva sul podio, si percepiva che qualcosa di speciale stava per accadere. E così è stato. E’ stato molto più di un concerto. È stato un racconto di vita, arte, lotta e bellezza.
Il viaggio musicale si è aperto con “Caffè nero bollente”, iconico brano che segnò il debutto sanremese di Fiorella nel 1981. Ma non si è trattato di un semplice revival: ogni canzone è stata raccontata, vissuta, spiegata, trasformandosi in uno spazio di connessione tra artista e pubblico.
Fiorella Mannoia non è solo una grande interprete. È una donna che ha scelto di non stare in silenzio. Lo ha dimostrato anche ieri, parlando con cuore aperto della fondazione “Una Nessuna Centomila”, da lei fortemente voluta per sostenere i centri antiviolenza della penisola. “Tutto è nato a Campovolo, abbiamo raccolto tanti fondi grazie alla generosità delle persone. A settembre saremo in Piazza del Plebiscito a Napoli,” ha raccontato prima di dedicare “Nessuna conseguenza” “a tutte le donne che ce l’hanno fatta, perché dalla violenza si può e si deve uscire.”
Fiorella ha ripercorso la sua carriera con brani immortali come “Come si cambia”, “Le notti di maggio” e “Io vivrò (senza te)”, fino all’omaggio a De Gregori con l’aneddoto che ha dato origine a “Giovanna d’Arco”. Dopo un concerto insieme, lui le disse: ” Da dietro con le luci sembri avere una corazza, un elmo…” Qualche tempo dopo le scrisse quella che “considera la canzone più bella che le abbiano dedicato, la canzone più bella degli ultimi tempi” ha confessato sul palco.
Altri momenti carichi di intensità emotiva sono arrivati con “In viaggio”, canzone dedicata a una figlia immaginaria, nata dal bisogno di comunicare il distacco e le raccomandazioni non dette. “Mi hanno scritto genitori e figli che grazie a questa canzone sono riusciti a parlarsi per la prima volta. È la soddisfazione più grande della mia vita.”
Il pubblico ha risposto con applausi sinceri anche a “Pescatore” di Pierangelo Bertoli, omaggio potente a una delle voci più care alla canzone d’autore italiana.
Tra le canzoni che invitano alla riflessione spicca “Disobbedire”, introdotta con parole nette: “Senza disobbedienti, l’umanità non si sarebbe evoluta. Se qualcosa non è giusto, disobbedire non è solo un diritto, è un dovere.” E ancora “Il peso del coraggio”, e un’accorata condanna contro ogni guerra: “Fermate il massacro dei bambini… non possiamo restare in silenzio.”
Non è mancata l’autoironia quando ha ricordato i suoi inizi in TV, in una trasmissione tutta al femminile: “Vincevo tutte le puntate… poi non ho più vinto nulla!” Il brano con cui trionfò fu “Margherita”, eseguito con emozione e maestria.
Il viaggio musicale ha toccato punte di intimità con “Besame mucho/Quizás Quizás Quizás”, potenza emotiva con “Che sia benedetta” e “Sally”, fino a chiudersi in un abbraccio collettivo con “Quello che le donne non dicono” e “Il cielo d’Irlanda”.
La chiusura del concerto è stata un pugno nello stomaco e un abbraccio collettivo. Fiorella, da sola sul palco, ha intonato “Le Déserteur” di Boris Vian, struggente lettera antimilitarista del 1954. Un silenzio carico ha avvolto il pubblico, rotto solo dall’urlo finale: “Palestina libera!”, accompagnato da una t-shirt indossata con orgoglio.
Una standing ovation ha suggellato una serata memorabile. Fiorella Mannoia si è confermata ancora una volta come una delle poche artiste capaci di unire musica e coscienza, emozione e pensiero, arte e attivismo. Un concerto che è stato un manifesto. Una donna, una voce, una coscienza. E un’orchestra che l’ha resa ancora più universale.
Un concerto da ricordare. Un concerto da sentire. Un concerto da capire.
La scaletta del concerto di Fiorella Mannoia:
- Caffè nero bollente
- Combattente
- Nessuna conseguenza
- Io vivrò (senza te)
- Come si cambia
- Le notti di maggio
- Giovanna d’Arco
- Pescatore
- In viaggio
- Disobbedire
- Il peso del coraggio
- Margherita
- Besame mucho/ Quizas Quizas Quizas
- Che sia benedetta
- Sally
- Mariposa
- Quello che le donne non dicono
- Il cielo di Irlanda
- Le Déserteur