LiveMedia24 incontra Braska, una giovane artista, in occasione del suo ultimo singolo, “Valanghe”, in cui parla di un sentimento tormentato.
Un sentimento puro quello che Braska prova per la musica ed in questa intervista è pronta a parlarcene.
Vi lasciamo a questa nostra intervista, alle parole di Braska.
Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Braska. Parlaci del tuo ultimo singolo, “Valanghe”, del modo in cui ha preso forma?
“Valanghe” ha preso forma in maniera molto spontanea quando ho sentito il beat in cassa dritta molto potente de Lo Zar. Subito le parole hanno iniziato a fluire come un flusso di coscienza con la voglia di raccontarmi, raccontare quello che stavo vivendo e anche il territorio in cui sono nata, il Golfo dei Poeti le Cinque Terre.
Un sentimento vissuto tra alti e bassi, quello descritto nella canzone, un qualcosa di personale?
Sì, una storia d’amore sofferta, alti e bassi che mi hanno ricordato il moto delle valanghe e le coste frastagliate che contraddistinguono il paesaggio mozzafiato delle Cinque Terre. Ho voluto parlare di viticoltura eroica e delle fatiche che questi “eroi delle viti” portano avanti da generazioni. Per me parlare di origini e territorio è fondamentale per far capire agli altri chi siamo e da dove veniamo.
Cosa ti auguri di poter realizzare in futuro, quali palchi vorresti poter calcare?
Mi auguro di migliorare sempre di più dal punto di vista della scrittura, ma anche dal punto di vista strumentale. Sto studiando pianoforte e vorrei riprendere lo studio dell’armonica. Oltre a questo spero di accrescere sempre di più la mia fanbase e magari calcare il palco di qualche festival importante. Il Festival di Sanremo è uno dei palchi che ambisco, come tanti colleghi.
Chi è Braska, cosa rappresenta per te la musica?
Braska nasce da “Nebraska”, un nome con cui ero stata ribattezzata dal mio insegnante di chitarra per richiamare questa identità tendente alla musica di radice afro-americana che già sentivo al tempo. Crescendo, il mio sound si è plasmato in un genere cross-over tra rap, r&b e pop, dove cerco di far sentire la mia vocalità e il mio timbro soul, unendolo ai miei contenuti e flow, identificabili nel rap. La musica per me rappresenta vita, ossigeno, la mia cura e la mia malattia. Io la definisco quasi un’ossessione, ma mi ha salvato veramente da tante situazioni che ho affrontato nel mio percorso e per questo è la mia ragione di vita.
Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?
Ho in programma un paio di date a cui tengo molto a livello locale, che vanno a consolidare quanto fatto quest’anno. Una nell’ambito del Pal100 per il centenario del Palio del Golfo e un’altra di cui non posso ancora dare anticipazioni ma che svelerò appena possibile. Oltre a questo, ho vari singoli pronti ad uscire dopo l’estate.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24