Per la terza volta nella loro storia, i Simple Minds tornano in Arena per un concerto-greatest hits completamente sold-out.
Di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta da quel 15 Settembre 1989, quando i Simple Minds, allora all’apice del loro successo, varcarono per la prima volta gli arcovoli dell’Arena. Quella di allora fu una serata memorabile, che entra di diritto nella top10 dei concerti che si sono tenuti a Verona (e vi assicuro che di pezzi da 90, in Riva all’Adige ne sono passati davvero tanti).
Allora l’Arena era piena all’inverosimile, non ci entrava nemmeno uno spillo (la capienza era ben superiore rispetto all’attuale) e nella platea c’erano ancora le antipanico. I Simple Minds con il tour “Street Fighting Years” avevano inanellato una serie infinita di sold-out suonando in tutta Europa, ma Jim Kerr scelse proprio l’esibizione di quella sera in riva all’Adige per registrare un pezzo di storia della musica live, il DVD “Seen The Light”. Anche in questa occasione la gente non manca, e regala a Kerr e compagni l’ennesimo (vero) sold-out della carriera.
A sorpresa, per la seconda volta in sette giorni, il palco montato in Arena dalla produzione è ancora una volta uno stage completamente aperto sul retro. Nessun led-wall, solo i gradoni di pietra dell’anfiteatro romano a far da sfondo (e che sfondo11).
Il concerto parte con Waterfront, seguita a ruota da Glittering Prize e Oh Jungleland. Si capisce subito (in realtà lo si è capito anche nella tournee 2023) che il concerto sarà un “The best of” live, e alla fine è giusto che sia così, perchè il pubblico vuole sentire i grandi successi dei Simple Minds, quelli che tutti cononoscono e che hanno reso la band una delle più influenti del movimento new wave.
Dalla scaletta non ne manca uno, “Belfast Child”, “Someone Somewhere (in summertime)” solo per citarne alcuni con l’immancabile finale (e marchio di fabbrica) di “Alive and Kicking”. Quasi due ore di musica pressochè ininterrotta, con Jim Kerr, che all’alba delle 67 primavere regala ancora un prestazione impeccabile, sia vocale (fategliela sentire a chi usa a 20 anni l’autotune) sia “fisica” visto che non sta fermo un secondo sul palco.
Il meraviglioso colpo d’occhio dell’Arena di Verona completamente esaurita per il concerto dei Simple Minds.
Breve Biografia
I Simple Minds sono una delle band più iconiche del panorama rock europeo, conosciuti per il loro suono ricco e atmosferico, le liriche cariche di emotività e l’energia travolgente delle loro performance live. Nati a Glasgow, in Scozia, alla fine degli anni ’70, i Simple Minds si sono distinti per la loro capacità di evolversi, passando dal post-punk iniziale a sonorità più pop e sperimentali, rimanendo però sempre fedeli a un’identità musicale riconoscibile.
La band si forma nel 1977 con il cantante Jim Kerr e il chitarrista Charlie Burchill, amici d’infanzia. Inizialmente fanno parte di una band punk chiamata Johnny and the Self Abusers, ma presto decidono di cambiare nome e direzione musicale, ispirandosi a una frase del brano The Jean Genie di David Bowie: “He’s so simple-minded, he can’t drive his module”. Nascono così i Simple Minds, con un nome che riflette la loro voglia di esplorare nuove frontiere sonore senza complicazioni forzate.
Nel 1979 pubblicano il loro album di debutto, Life in a Day, che mostra già influenze new wave e art rock. Tuttavia, è con il terzo album, Empires and Dance (1980), che cominciano ad affermarsi nel panorama alternativo europeo grazie a uno stile più oscuro, sintetico e sperimentale. Il vero punto di svolta arriva con il quinto album, New Gold Dream (81–82–83–84), pubblicato nel 1982, che li catapulta nell’olimpo del pop europeo con brani come “Someone Somewhere in Summertime” e “Promised You a Miracle”.
Il successo internazionale esplode nel 1985 con l’album Once Upon a Time e, soprattutto, con il singolo “Don’t You (Forget About Me)”, incluso nella colonna sonora del film cult The Breakfast Club. Curiosamente, il brano – scritto da Keith Forsey e Steve Schiff – era stato inizialmente rifiutato da altri artisti, ma i Simple Minds lo trasformano in un inno generazionale, che rimane il loro brano più iconico. Nonostante la riluttanza iniziale della band, la canzone diventa un successo planetario e contribuisce a consolidare la loro fama negli Stati Uniti e oltre.
Charlie Burchill, storica chitarra dei Simple Minds, sul palco dell’Arena di Verona.
Negli anni successivi, la band continua a sfornare album di successo come Street Fighting Years (1989), che contiene il celebre brano “Belfast Child”, un potente pezzo di denuncia ispirato al conflitto nordirlandese. Il disco mostra un’evoluzione verso sonorità più mature e tematiche politiche, confermando la volontà dei Simple Minds di crescere artisticamente.
Durante gli anni ’90 e 2000, la band affronta vari cambi di formazione e un inevitabile declino commerciale, ma non smette mai di produrre musica e di esibirsi dal vivo. Jim Kerr e Charlie Burchill rimangono i pilastri del gruppo, portando avanti la missione musicale dei Simple Minds con coerenza e passione. Dischi come Cry (2002), Black & White 050505(2005) e Graffiti Soul (2009) mostrano una band ancora in grado di rinnovarsi, pur restando ancorata alle proprie radici sonore.
Negli anni 2010 e 2020, i Simple Minds vivono una sorta di rinascita, grazie a tour mondiali acclamati e ad album come Big Music (2014), Walk Between Worlds (2018) e Direction of the Heart (2022), che ricevono critiche positive e riportano il gruppo sotto i riflettori. La band continua a esplorare il connubio tra elettronica e rock, mantenendo quella tensione epica che ha sempre caratterizzato il loro sound.
Con oltre 60 milioni di dischi venduti, una carriera che attraversa più di quattro decenni e una fanbase ancora devota, i Simple Minds sono oggi considerati una delle band più influenti della storia della musica britannica. La loro capacità di reinventarsi, pur restando fedeli a una visione artistica coerente, li rende un punto di riferimento per molte generazioni di musicisti e ascoltatori.
In un mondo musicale in continua evoluzione, i Simple Minds rappresentano la resistenza del rock intellettuale, emotivo e sincero.
Le altre date del tour estivo dei Simple Minds in Italia.
Per il tour 2025, i Simple Minds hanno scelto in Italia venue prestigiose e scenografiche. Dopo la prima data all’Arena di Verona, Jim Kerr e compagni si esibiranno il 24 Luglio in Piazza Napoleone a Lucca, mentre il 26 e 27 Luglio si esibiranno presso il Teatro Antico di Taormina.
I biglietti per le restanti date italiane dei Simple Minds si possono acquistare su Ticketone e nelle abituali rivendite. Al momento sussiste una buona disponibilità per la data di Lucca, mentre per le due date di Taormina rimangono disponibili solo pochi biglietti di Cavea non numerata.
Articolo e foto di Roberto Tommasini per LiveMedia24