LiveMedia24 incontra Riccardo Bàrbera, un altro protagonista dello spettacolo in scena l’8 e il 9 ottobre al Teatro Ghione di Roma, “Lenny – Ipotesi di un omicidio”.
Riccardo Barbera è un uomo innamorato del suo mestiere, dell’insegnamento, della scrittura.
Vi lasciamo a questa nostra intervista, alle parole dell’attore Riccardo Bàrbera.
Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Riccardo. Questo 8 e 9 ottobre sarai in scena al Teatro Ghione di Roma nello spettacolo, “Lenny – Ipotesi di un omicidio”, ad opera di Giuseppe Pavia, con la regia di Antonello Avallone. Cosa puoi dirci a riguardo?
Questo spettacolo parla di Lenny Bruce, un comico monologhista, dal modo di fare pungente, antesignano della stand-up comedy dei nostri giorni. In pieno maccartismo, nell’America degli anni ’50, si prende la libertà di parlare di politica, senza peli sulla lingua. Lo stesso vale per la religione, il sesso, con una libertà espressiva a dir poco ‘scandalosa’. Finì, di lì a poco, nel mirino della censura, accumulando molte denunce e condanne. Riproporre la sua arte e storia, proprio in questo periodo, è più che doveroso.
Come affronti, di spettacolo in spettacolo, i ruoli che ti vengono assegnati e il pubblico stesso?
Il pubblico, dopo così tanti anni di esperienza, mi spaventa sempre meno. Mi concentro, piuttosto, sulla capacità di ‘centrare il personaggio’, ovviamente in accordo con il regista, in sintonia con gli altri interpreti. Mi piace l’idea, avendo interpretato spesso ruoli da me realizzati, oltre che aver diretto spettacoli, di poter tornare ad affidarmi ad altre cure registiche.
Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?
Ho un sodalizio artistico in atto, che mi auguro proseguirà, con la collega Gaia de Laurentiis con cui riprenderò lo spettacolo, “Vi racconto Madame Curie”. Con lei ci sono anche altri progetti in ballo. Stanno, inoltre, per tornare sul palco altri due miei testi, e sto per curare, insieme a Barbara Chiesa, la rimessa in scena del nostro testo “Sottoscacco”, sul rapporto tra Alberto Canova e Napoleone Bonaparte.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24