“Grido d’amore Edith Piaf”, è uno spettacolo a cui Gianni De Feo tiene molto,e sarà nuovamente in scena al Teatro di Villa Lazzaroni dal 9 all’11 maggio.
Una bellissima avventura, quella vissuta grazie alla recitazione, e un grande sentimento per il teatro.
Vi lasciamo alle parole di Gianni De Feo, a questa nostra intervista…
Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Gianni. Cosa puoi anticiparci su questo spettacolo che torna nuovamente in scena, “Grido d’amore Edith Piaf”?
Uno spettacolo ormai maggiorenne, “Grido d’amore Edith Piaf”, che mi accompagna fedelmente da più di diciotto anni. Nasce nel lontano 2006, in prima al teatro Belli di Roma, e poi in tournée in tante altre città. Una storia, ai tempi, poco conosciuta quella di Edith Piaf, negli ultimi tempi diventata fonte di ispirazione per diverse interpreti femminili. È stato inevitabile, per me, imbattermi in questo personaggio. Questo spettacolo rappresenta una dedica a tutti gli artisti che purtroppo non hanno avuto alcuna gloria.
Odori, ricordi, sensazioni legate al palcoscenico?
Il palcoscenico per me a casa, con tutte le paure, ansie e insicurezze che porta di volta in volta con sé. Uno spazio di piena libertà dove poter mostrare se stessi in una dimensione di pura verità, al di là dei personaggi interpretati.
Consigli per i più giovani, per chi vorrebbe intraprendere la strada dello spettacolo?
Cambiano le generazioni e così i tempi. Svolgo, quando posso, qualche attività didattica, parallelamente allo stare in scena. Laboratori durante i quali mi confronto con i giovani con cui nasce sempre uno scambio reciproco. Chi desidera intraprendere questo mestiere deve riuscire ad assorbire tutto, come una spugna. Al contempo, però, bisogna anche studiare e saper partecipare.
Anticipazioni future?
Una stagione ricca, importante, quella che sta per concludersi. Quattro spettacoli nuovi e due riprese nel giro di soli sei mesi. Ho da poco terminato le repliche all’Off/Off Theatre di un testo in cui interpretavo la regina Elizabeth I Tudor. Ancor prima ho impersonato il pittore dell’astrattismo americano, Jackson Pollock. Riprenderò di certo questi due spettacoli nella prossima stagione. A luglio, invece, saremo alle Ville Vesuviane di Napoli con “La Rosa non ci ama” e poi a Genova con uno spettacolo musicale in cui vesto i panni di Sergio Endrigo. E tanto altro ancora ci sarà…
Alessia Giallonardo per LiveMedia24