Effetto bokeh: cos’è e come usarlo?

Sentiamo spesso parlare di “effetto bokeh”, ma ci siamo mai chiesti veramente cos’è e come possiamo usarlo al meglio nelle nostre fotografie?

Bokeh deriva dalla parola giapponese boke (ボケ), che significa “rendere confuso” o “foschia”, oppure da boke-aji, la “qualità della sfocatura”. Bokeh si pronuncia come BOH-Kə o BOH-kay.

Andiamo per gradi.

Secondo te in una fotografia è utile avere delle parti sfocate?

Mi spiego meglio: ovviamente non mi sto riferendo a uno sfocato ottenuto “per sbaglio”, come per esempio in un ritratto in cui per errore gli occhi non risultano a fuoco. Parliamo di uno sfocato voluto, studiato, che serva a dare qualcosa in più alla fotografia. Pensa ad un ritratto di una persona in primo piano su uno sfondo sfocato (si definisce anche col termine inglese “blurred background”). Che effetto ti fa? Sicuramente il soggetto principale risalta di più perché non viene “fagocitato” dai dettagli dello sfondo.

Il bokeh può essere definito come “l’effetto di uno sfondo non a fuoco e soffuso che voi realizzate durante la ripresa di un soggetto mediante un obiettivo luminoso con la massima apertura”. In poche parole, il bokeh è la qualità piacevole o estetica della resa confusa non a fuoco in una foto. Sebbene il bokeh sia in effetti una caratteristica di una foto, l’obiettivo utilizzato determina la forma e la dimensione del bokeh visibile. In genere, si vede maggiormente con le alte luci, il bokeh è influenzato dalla dimensione delle lamelle del diaframma (l’apertura) dell’obiettivo. Un obiettivo con più lamelle di forma circolare creerà sfere più tondeggianti e leggere delle alte luci non a fuoco. Un obiettivo con un diaframma di forma più esagonale ricreerà la forma nelle alte luci che cattura.

Per ottenere un effetto bokeh in un’immagine, è necessario utilizzare un obiettivo luminoso: più luminoso è, meglio è. È quindi necessario utilizzare un obiettivo con almeno un’apertura f/2.8, con idealmente aperture più ampie di f/2, f/1.8, o f/1.4. Molti fotografi desiderano utilizzare obiettivi a lunghezza focale fissa luminosi quando scattano foto in cui vogliono che sia visibile l’effetto bokeh, sia perché solitamente sono più luminosi degli zoom, sia perché sono costruiti avendo un bokeh molto più morbido e piacevole.

 

 

 

 

Per ottenere un’immagine di forte impatto bisogna sempre mettere a fuoco gli occhi del tuo soggetto. Che sia un essere umano o un animale non fa differenza. E se la profondità di campo è breve e non riesci a mettere a fuoco entrambi gli occhi, focalizzati su quello più vicino. Se non si dispone di un obiettivo luminosissimo, il trucco è di posizionare il tuo soggetto quanto più lontano possibile dallo “sfondo”. Sono da evitare insomma situazioni in cui un albero sia a pochi centimetri dal soggetto. Quanto più questo è “solitario” tanto più marcato sarà l’effetto bokeh finale: gli oggetti lontani vengono sfocati molto più di quelli vicini. Uno sfondo piatto è decisamente più efficace, soprattutto in situazioni in cui non riesci ad allontanarlo troppo dal soggetto. Avere per esempio un albero più vicino di altri significherà, nella foto finale, rendere quell’albero più visibile. 

Se si possiede uno zoom, la cosa migliore è di zoomare il più possibile: lo zoom non fa altro che accentuare la differenza di messa a fuoco tra soggetto e resto. Con un 70-200 alla massima lunghezza (e massima apertura) si otterrà un ottimo risultato. Muoviti, avvicinati o allontanati dal tuo soggetto, lasciando lo zoom alla massima estensione.

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