Incontriamo Agata Reale, alla conduzione di “The Coach”

LiveMedia24 incontra Agata Reale, protagonista della sesta edizione di “Amici di Maria De Filippi”. Agata, attualmente, è in onda con il programma “The Coach”, che conduce egregiamente. Un vissuto, il suo, costellato dalla passione per la danza ma, negli ultimi tempi, caratterizzato anche da un piccolo “imprevisto”, di cui la stessa Reale ci parla, a cuore aperto.

Agata Reale

Ti ringraziamo per essere con noi Agata. Una domanda doverosa in questo periodo, come stai?

Il mio percorso è lungo ma prosegue, tra alti e bassi. Come dico sempre, siamo ancora quì. Vediamo il tutto in maniera positiva. Per quanto riguarda la pandemia, invece, talvolta mi fa sorridere il fatto che tutto si sia fermato, proprio quando anch’io ho subito un fermo. Questa situazione mi porta a dover essere molto attenta, a causa delle basse difese immunitarie. Mi limito a lavorare e a stare a casa, senza grandi pretese.

Sei stata tra i protagonisti della sesta edizione di “Amici di Maria De Filippi”. Che esperienza è stata per te?

Provenivo dal teatro e, come ogni persona che lavora in tale ambito, pensavo che la televisione fosse un qualcosa di programmato, di già studiato. Ho dovuto ricredermi su tutto, vivendo a pieno quell’esperienza, a prescindere dai problemi riscontrati durante il mio percorso. La macchina della Fascino di Maria De Filippi, è una delle produzioni più forti che abbia mai conosciuto in ambito televisivo. Sono stata benissimo!

Cosa ha comportato quel secondo posto?

Le dimostrazioni, durante il nostro “Amici”, erano tante ed in svariate materie. Il percorso è stato sofferto ma, al contempo, ho sempre dimostrato di sapermi districare in ogni ambito, senza tirarmi mai indietro. Non ho mai pensato di poter vincere. Andava benissimo così.

Hai ancora modo di sentire alcuni ragazzi?

Ho contatti con Karima, Manuel Aspidi e Tony. Quando hanno saputo della mia malattia non hanno esitato a contattarmi.

Cosa rappresenta per te il ballo?

Sono cresciuta a pane e danza! Amo dirlo. Ho sacrificato buona parte della mia gioventù per inseguire questa passione, rinunciando alle uscite con gli amici, allo shopping. Quando lo pratichi a livello professionale, il tuo stile di vita cambia, inevitabilmente. Ho sempre impiegato tanto amore in questo percorso. Oggi che, purtroppo, non posso praticarlo, mi sono reinventata e mi va bene così.

Hai vissuto un anno difficile, complicato, legato ad un male che si è palesato senza preavviso alcuno. Ti andrebbe di parlarcene?

Non dimenticherò facilmente il rumore delle macchine della chemio, i volti di chi ho incontrato, i medici che mi hanno curato. Un anno fa, a causa di alcune perdite eccessive di sangue, ho poi scoperto di avere una rara forma di leucemia. Una malattia che, inizialmente, non era di facile comprensione. La mia vita cambiò radicalmente nel giro di tre ore. I quindici giorni successivi al mio ricovero, furono i più critici. Perdere i capelli, rappresentò il male minore. Ero più preoccupata per ciò che pensava mia figlia. Ha quattro anni e la sa già lunga, è un vero peperino.

Te la sentiresti di lanciare un messaggio a chi vive la tua stessa situazione?

Non posso che dire loro di continuare a lottare e combattere, senza fermarsi mai. Quando ero in ospedale, ricordo che mi allenavo spesso e, simpaticamente, i medici mi rimproveravano. La voglia di stare bene e di prepararmi a tornare da mia figlia era tanta, troppa. Oggi non ho paura di morire, ho soltanto paura di lasciare sola mia figlia, di sapere che quando le sarà chiesto chi è sua madre, io non potrò essere al suo fianco. È il motore che mi spinge a fare tutto, a lottare, ad andare avanti. Fidatevi quindi dei medici, lottate per i vostri cari. Al sud abbiamo delle grandi eccellenze, in ambito medico. Non smetterò mai di ringraziarli.

Cosa ha rappresentato diventare mamma?

Non è stata né cercata né non voluta. È la cosa più bella della mia vita. Una piccola peste che contribuisce a movimentare le mie giornate. Non va a dormire prima delle quattro di notte. Tutte le serate in discoteca non pervenute, le stiamo facendo con lei. Spesso mi capita di guardarla e mi sembra incredibile che sia stata proprio io a metterla al mondo.

Sei attualmente alla conduzione di “The Coach”, su 7 Gold. Parlaci di questa esperienza?

Fu il mio manager dell’epoca a indirizzarmi verso la conduzione, approfondendone gli aspetti ed anche lo studio della dizione. Dopo aver presentato alcune serate, arrivò la proposta di “The Coach”, un talent totalmente nuovo, di cui non conoscevo alcuna dinamica. Mi proposi per la conduzione, piuttosto che per fungere da coach, come mi era stato inizialmente richiesto. La forza del programma, a mio parere, è insita nella libertà che è presente all’interno del programma. Parlo con i ragazzi, al di là del semplice vederli sul palco, cerco di far venir fuori le loro emozioni, le loro opinioni. Non sappiamo cosa accadrà realmente sul palco, è tutto da vedere, passo dopo passo. È come se fosse una mia creatura, seppure i reali ideatori siano Luca Garavelli e Marco Zanotti.

Progetti futuri?

Di certo ci sarà, ancora una volta, “The Coach”. Prima della malattia vi erano in ballo altre situazioni ma, ho dovuto rinunciare. Sto valutando, piuttosto, lavori che mi sarà possibile fare ora, con le dovute attenzioni. Sono, tra l’altro, una mental coach ed anche una vocal coach. Mi piace l’idea di potermi formare, sempre più, a livello personale.

Ringraziamo Agata Reale e Massmedia Comunicazione della disponibilità.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

The CoachAgata Reale
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