Darkling: la recensione

Il 7 Aprile all’Eden Film Center è stato presentato in anteprima DARKLING di Dusan Milic. Un film crudo, cupo che riesce a comunicare in modo magistrale la paura e la paranoia della guerra.

E’ uscito nelle sale italiane il 21 Aprile 2022 e ne vale la visone.

DARKLING di Dusan Milic. Photo of Miona Ilov (Milica)

 

Ma di cosa parla Darkling?

Nell’entroterra del Kosovo, in una casa circondata da una fitta foresta, vive Milica con la madre e il nonno.
Quando cala la notte la famiglia si barrica in casa, terrorizzata da ciò che si nasconde nel bosco. Il terrore della casa assediata è conseguenza dei tempi di guerra o solo la loro immaginazione?

E’ proprio l’oscurità il grande nemico invisibile per questa famiglia del Kosovo, che si trova in una battaglia continua per vivere nella propria terra.

“Nella mia storia il nemico non è mai visibile, anzi è come se non esistesse. La cosa più spaventosa è la paura che attanaglia la mente dei protagonisti: è giustificata o è solo immaginazione.”

Dusan Milic, presente a Roma durante l’anteprima, definisce il film un Thriller psicologico. La scelta del genere è stata compiuta per avvicinarsi ad un pubblico più ampio. Dopo la visione del film posso confermare le previsioni del regista. Si tratta di un film fruibile a tutti che, soprattutto per gli amanti del genere, riuscirà a trasmettere forti emozioni.

Una menzione speciale va fatta a Flavio Parenti, che interpreta un soldato italiano incaricato della protezione delle famiglie rimaste in patria.

Il suo personaggio ci permette di capire come i soldati italiani sono visti come persone di cuore capace di relazionarsi con glia altri.

Il film nasce dalla realtà , ma ci parla anche di una battaglia interiore contro la paura e della lotta tra gli esseri umani e dentro gli esseri umani. Un film estremamente attuale.”

La tensione che emana il film non è data solo dalle situazioni che i protagonisti vivono, ma anche dalle relazioni fra di loro. L’essere umano è infatti il fulcro del film, le sue emozioni, le paure.

Tutto questo è accompagnato da un sound design degno di nota, che amplifica il senso di angoscia e oscurità in modo sensazionale. Cosi come il suono anche la fotografia completa l’opera, le lunghe inquadrature sui volti dei personaggi e sul bosco, il grande nemico, sono indispensabili per la riuscita del film.

 

Silvia Maddalo per LiveMedia24

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