Oppenheimer, un film da rivedere più volte

Il nuovo film di Cristopher Nolan "brucia" gli altri film in programmazione nelle sale.

Finalmente al cinema anche in Italia l’atteso  film di Cristopher Nolan Oppenheimer. E’ il film del momento, uscito nelle sale italiane il 23 agosto, dopo un mese di attesa rispetto all’estero, fa  record di incassi.

Girato in pellicola ad altissima definizione, Oppenheime meriterebbe di essere visto in una sala a proiezione analogica.

Senza dubbio Oppenheimer è un film eccezionale , destinato a segnare la storia del cinema. Nell’epoca del digitale, è girato in pellicola di grande formato (70mm) con telecamera IMAX. . Il progetto è stato condotto da un regista in fase di grazia, che compie un ulteriore grado di maturazione rispetto alle opere precedenti. La creazione è frutto di un gruppo artistico/tecnico  affiatato composto dal direttore della fotografia Hoyte Van Hoytema (DunkirkTenet), la scenografa  Ruth De Jong (Noi – UsNope), la costumista Ellen Mirojnick (Attrazione Fatale – Fatal Attraction, Speed), la montatrice Jennifer Lame (Black Panther: Wakanda ForeverTenet), fino al compositore delle musiche Ludwig Göransson (i film Black PantherTenet).

Il soggetto cattura l’ emotività dello spettatore  ma non annulla la riflessione. Svela un momento cruciale della storia Novecento, non raccontato nel cinema e tanto meno da Hollywoodiano. E’ la biografia di Robert Oppenheimer, tratta dal libro  “Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica” di Kai Bird e Martin J. Sherwin.

Sinossi

Nolan si cimenta con una vicenda storica complessa, ovvero la creazione in tempi brevissimi  di un ordigno atomico. Si tratta del progetto Manhattan, diretto  dal  fisico Robert Oppenheimer. Figura  geniale,  combattuta e solitaria, spesso anticonvenzionale, che diresse il progetto coordinando un ardito, ma anche contraddittorio,  team di scienziati. Fece costruire la  città laboratorio di Los Alamos nel Nuovo Messico e guidò il progetto  fino alla realizzazione degli ordigni che poi furono sganciati su Hiroshima e Nagasaki. Finita la guerra, lo scienziato cadde in disgrazia perché non nascose le sue perplessità a continuare le ricerche su ordigni atomici di nuova generazione.

Stile

Oppenheimer, il nuovo film di Cristopher  Nolan,  non smentisce lo stile  del regista. Parte infatti da tre momenti della vita dello scienziato, padre della bomba atomica, per creare una linea di visione che lo spettatore deve  comporre e ricostruire. Il regista per la prima volta scrive di persona la sceneggiatura alternando sequenze a colori  con il  bianco e nero. “Il film è sia oggettivo che soggettivo” dichiara Nolan. I frequenti primi piani di Cillian Murphy, con i suoi occhi azzurri quasi trasparenti, comunicano l’inquietudine e i dilemmi di un individuo solo, da cui dipende il destino dell’umanità. Il colore  penetra la psiche dell’  indiscusso genio,  segue il suo percorso personale e scientifico. Attraversa  i suoi  timori e le  scelte necessarie e responsabili. Accarezza  sogni di una umanità pacifica priva di guerre.

Alla soggettività del protagonista ed alla sua temeraria impresa, si contrappone l’oggettività di alcuni eventi che lo travolgono. Alle speranze di uno scienziato alla guida di  un progetto grandioso ,ma contraddittorio , si sovrappone la politica statunitense post bellica, nel periodo della  guerra fredda e del  maccartismo. La pellicola in bianco e nero, appositamente creata in IMAX per il regista,  è assenza di sogni e speranze. La realtà fredda oggettiva delle  inchieste e del controllo ideologico   è raccontata con un bianco e nero elegantissimo che ricorda l’opera prima Following.

Tecnica  artigianale

Il film è la realizzazione di un progetto artigianale, privo di  effetti digitali. Nel 2021, la scenografa De Jong ha iniziato a lavorare con Nolan, la produttrice Emma Thomas e il produttore esecutivo Thomas Hayslip sullo sviluppo di una scenografia adatta. Il film è stato girato in cinque luoghi principali, ma per la maggior parte del tempo in New Mexico.  Si percepisce completamente nel film  l’intervento umano, che si tratti di cospargere il terreno di  neve  o di creare delle increspature in un laghetto, o addirittura di generare una scoppio  che ha permesso di filmare l’incandescenza  della prima esplosione  atomica.

Formati e sale

Record di incassi  fin dal primo giorno di uscita al cinema, ha un futuro da vero e proprio cult. Esistono più versioni del film e diverse esperienze di visione.

La maggior parte degli amanti del regista sono corsi nelle multisale,  con schermi grandi e buoni impianti stereo dolby, dove il film viene riprodotto in digitale con una risoluzione al massimo in 4 k.

I più temerari hanno dato vita ad una sorta di turismo cinematografico, per recarsi nelle poche sale IMAX presenti in Italia. La migliore di tutte sembra Uci Cinema presso  Oriocenter  Bergamo, in quanto è stata costruita ex novo recentemente, dispone di un proiettore digitale  laser di ultima generazione, un impianto audio a 12 piste ed uno scherzo curvo con caratteristiche IMAX.

E’ questa l’esperienza cinematografica voluta da Cristopher Nolan ? Ebbene no!

La proiezione di 127 km di pellicola dal peso di 272 kg  con una risoluzione di 12 k è possibile nel nostro Paese solo in 3 sale, ovvero la  Cineteca di Bologna, l’Arcadia di Melzo e il Quattro Fontane di Roma. Abbiamo così la visione al top, pensata da Cristopher Nolan ?  Ancora no!

Solo il Palac Flora di Praga e il mitico Gran Rex di Parigi proiettano la pellicola in IMAX con una risoluzione di 18 k. Oppure bisogna migrare in UK presso il British Film Institute o in una sala di Manchester.

Il pellegrinaggio potrebbe allargarsi fino agli Stati Uniti dove esistono 19 sale IMAX con proiettori di pellicola.

Che cosa spinge Nolan ad un impiego così imponente di risorse e  di tecnologia che si può definire classica, con una   pellicola di grande formato e telecamera IMAX?

Il grande amore per il cinema ed il desiderio di sottrarlo alla proliferazione incontrollata delle piattaforme. Il cinema di Nolan non si può riprodurre a casa e ci costringe a recarci religiosamente in una sala. Anzi si potrebbe sciogliere l’enigma  di quale sia la visione migliore del film,  provando tutte le sue versioni,  in una sorta di pellegrinaggio cinematografico. L’esperienza, per quanto paradossale, di sicuro regalerebbe un mondo di emozioni!

A cura di Emma Borella per  LiveMedia24

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