C’è l’attore Gianni Rosato tra i protagonisti di “Pontifex”, l’ultimo docufilm di Daniele Ciprì che sarà al cinema dal 24 novembre.
Un progetto che parla di fede, di speranza, di molto altro, tutto da guardare, al cinema.
Vi lasciamo a questa nostra intervista, alle parole di Gianni Rosato.
Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito Gianni. Da questo novembre sarai al cinema in “Pontifex”, la nuova pellicola diretta dal pluripremiato regista Daniele Ciprì. Quali anticipazioni a riguardo?
Lieto di essere con voi! Sono felice di essere parte di questo progetto il cui cuore del docufilm è l’intervista esclusiva a Mons. Rino Fisichella, voce autorevole della Chiesa. Un progetto che alterna registri diversi, Pontifex, perché accanto alla parte documentaria, c’è una sezione di finzione che propone un dialogo simbolico tra tre personaggi. I personaggi in questione sono la Speranza (Rossella Brescia), il Suicida (il mio personaggio) e il Mondo (Cesare Bocci). Il tutto è un modo per riflettere sul rapporto tra l’essere umano, la fede e la ricerca di senso.
Come hai vissuto il set, i colleghi presenti?
Molto bene! Rossella Brescia e Cesare Bocci sono stati una piacevole scoperta. Parliamo di due professionisti impeccabili, due persone brillanti. Sul set regnava un grande equilibrio. Al fianco di Ciprì, la straordinaria Miriam Rizzo, suo aiuto regia. Una donna generosa e sempre disponibile.
Quali consapevolezze accompagnano questo tuo percorso artistico?
In questo mestiere nulla ti è dovuto e tutto va conquistato. La regola che sono solito seguire è molto semplice: impegno, sacrificio e tanta passione. Tutto ciò porta da sempre dei buoni frutti.
Quali passioni ti caratterizzano?
Sono un curioso, e questo da sempre, innamorato della natura, dello sport e con un carattere molto testardo. Amo il cinema, la buona cucina, la lettura, i viaggi e divoro serie tv. Mi emoziono facilmente, fino ad innamorarmi non solo delle persone ma anche delle situazioni che vivo e delle cose.
Cosa puoi anticiparci sui prossimi progetti?
Sarò in “Omaggio a F”, un cortometraggio dedicato a Federico Fellini in collaborazione con la RUFA, ancora una volta sotto la direzione di Daniele Ciprì. Non ultimo, il percorso con “Emanuelle Do Ut Des” che dopo il Festival di Berlino è approdato su Netflix. È ancora tra le proposte più seguite ed è un film che mi è particolarmente a cuore. Affronta tematiche legate alla violenza di genere, una delle violazioni più gravi
Alessia Giallonardo per LiveMedia24